Empoli e Chievo si oppongono al “contributo di solidarietà”. Ecco perché

EMPOLI, ITALY - AUGUST 23: Luca Campedelli president of AC Chievo Verona during the Serie A match between Empoli FC and AC Chievo Verona at Stadio Carlo Castellani on August 23, 2015 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Marco Bellinazzo, giornalista de “Il Sole 24 Ore” analizza il rifiuto del contributo di solidarietà da parte di Empoli e Chievo. Le società si sono rivolte al Collegio di garanzia del CONI per “la declaratoria dell’illegittimità della pretesa della Lega Nazionale Professionisti Serie B di obbligare le società ricorrenti […] a provvedere al pagamento del Contributo solidaristico a carico delle neo retrocesse in serie B”. Il contributo è stato introdotto un anno fa (con i voti contrari delle tre retrocesse di allora, ovvero Verona, Crotone e Benevento) e prevede la cessione del 20% del paracadute da parte delle tre società che nella stagione precedente militavano in Serie A. La somma va poi redistribuita in parti uguali tra le altre società del torneo cadetto. La richiesta dei due club è di dichiarare l’illegittimità di tale pretesa e “di nullità, annullamento e/o inefficacia, ed in ogni caso per la privazione di effetti, di quanto previsto dal Capo I, art. 3, e dal Capo II, art. 7, del Codice di Autoregolamentazione LNP Serie B, delle relative deliberazioni che hanno introdotto dette previsioni, nonché di tutti gli atti e provvedimenti alla stessa antecedenti e/o conseguenti, presupposti, collegati e/o consequenziali, anche ove non conosciuti dalle società ricorrenti”.