Gyasi al Corriere dello Sport: «Palermo è la mia casa. Con Inzaghi e i tifosi possiamo sognare»

Un racconto a cuore aperto quello di Emanuel Gyasi nell’intervista esclusiva concessa a Paolo Vannini per il Corriere dello Sport, dove l’attaccante rosanero ripercorre la sua storia personale e professionale, tra origini ghanesi, gol indimenticabili e l’entusiasmo per la nuova avventura a Palermo.

Gyasi è nato a Palermo l’11 gennaio 1994, ma non ci ha mai realmente vissuto: «Ci sono rimasto pochi anni quando ero piccolissimo ma non ne ho ricordi. Mia madre Charity lavorava qui ma io presto sono andato in Ghana dai nonni e ho vissuto con loro. Quando sono tornato, mia madre si era trasferita a Torino».

Il legame con la sua terra d’origine, però, non si è mai interrotto. «Mi sento italiano come formazione, ho iniziato nelle giovanili del Torino. Ma mi porto dentro gli anni in cui giocavo ad Accra coi miei cugini: partite infinite per strada, correndo senza scarpe, con una palla di cartone. E se passava un’auto ti dovevi fermare. Eravamo felici e non lo dimentico. Al di fuori della professione, contano la persona e i suoi valori. Sono sempre in contatto coi miei familiari».

Come sottolinea Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, oggi Gyasi sogna di tornare protagonista anche con la maglia del Ghana: «Avevo deciso di non prendere più in considerazione l’ipotesi della nazionale, ma ora ci sono i Mondiali, siamo in corsa per la qualificazione e sono disponibile. Parlo spesso col Ct Otto Addo, ex Borussia Dortmund, e spero di meritarmi una convocazione. Tutto passa dal Palermo».

Nella carriera di Gyasi ci sono gol che hanno lasciato il segno. «Che emozione quello al Milan! Fare il gol decisivo all’ultimo minuto di recupero in un palcoscenico da sogno è stato incredibile. Ma il momento più bello per me è la finale playoff a Frosinone nel 2020. Segnai il gol vittoria, era la prima A dello Spezia».

Il percorso in Liguria lo ha visto lavorare con tanti allenatori di rilievo: «Prima Pasquale Marino: persona stupenda, mi ha fatto esordire in B, mi ha dato fiducia, con lui ho creato un rapporto bellissimo, lo ricordo con affetto. Poi Italiano: grandissimo tecnico, in 2 anni abbiamo fatto la storia del club vincendo la B e salvandoci in A. Grazie a lui sono arrivato ai massimi livelli. Con Thiago Motta ci sentiamo spesso. Mi utilizzava in più ruoli. Mi ha aperto la mente».

Etichettato come giocatore eclettico, Gyasi non si tira indietro: «Ma questo è il calcio moderno, essere a disposizione per diversi compiti mi aiuta a dare sempre il 100%: vuol dire che il tecnico vede in te molte cose utili alla squadra. Faccio pochi gol? Forse l’anno scorso ad Empoli (2) ma nelle altre annate il bottino di reti e assist non è stato male».

Una duttilità confermata dalle esperienze in campo: «Ho giocato dappertutto, anche fra i pali! Col Torino Primavera fu espulso il portiere, erano finiti i cambi e Moreno Longo, che era l’allenatore, mi mandò in porta. Non ho preso gol ma ho capito che è il ruolo più difficile!».

Oggi la nuova sfida si chiama Palermo. «Stiamo crescendo, ci stiamo conoscendo, dopo la sosta sono certo che ci saranno progressi. L’inizio è stato buono, col Frosinone abbiamo sofferto per 45′ ma se non hai certi mezzi e non stai bene non fai quel 2° tempo. Il tridente con me, Brunori e Pohjanpalo? Non ci siamo solo noi, prendete Le Douaron, Palumbo, Corona. È la squadra che fa girare i singoli».

E sul nuovo allenatore non ha dubbi: «Inzaghi? Preparato, carico, trasmette energie e sa tenere il gruppo assieme al suo staff. Lavoriamo sull’intensità. Gioca chi va forte».

Il pubblico del Barbera è già diventato la sua forza: «Neanche in A vedi un tifo che ti spinge fino all’ultimo. Me l’avevano detto ma viverlo è un’emozione. Sarà la nostra forza, col Barbera pieno trovi più coraggio e la pressione la devono sentire gli avversari».

Alla ripresa del campionato i rosanero andranno a Bolzano, in casa di un suo ex club. «Sì, sarà difficile fare punti. Ma in B dovunque vai devi battagliare».

Come evidenzia ancora Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, Gyasi rappresenta uno degli acquisti più importanti del Palermo in questa stagione: 373 presenze e 45 gol in carriera, esperienza in Serie A e un entusiasmo contagioso che si sposa con le ambizioni del club.

Infine, l’attaccante ribadisce: «Sono qui per dare tutto e aiutare il Palermo a lottare per traguardi importanti. Questa città e questi tifosi meritano il meglio».