Diritti Tv serie A, Casini punta su gare in chiaro e modello “Boxing Day”: «Il numero di partite è altissimo»

Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini ha parlato in merito ai diritti Tv ai microfoni di “Radio Anch’io” su Rai Radio 1.

«Dal punto di vista sportivo è stato un campionato molto bello, il Napoli è la quarta squadra diversa ad aver vinto lo scudetto in quattro anni, ma anche la quarta in oltre 20 anni: un risultato molto importante per aumentare la competitività del campionato – ha dichiarato Casini –. Poi abbiamo introdotto lo spareggio sparito negli ultimi anni e neanche a farlo apposta abbiamo lo spareggio salvezza tra Spezia e Verona, mancava dalla stagione 2004-05. E poi mi piace ricordare i risultati in Europa. La Roma è stata sfortunata con i calci di rigore, però abbiamo raggiunto tre finali europee, non succedeva dal 1990».

«Il tema del bando dei diritti è in corso, il termine per presentare le offerte è il 14 giugno. Poi la prossima settimana inizierà questo percorso che prevede diversi passaggi tra cui anche la trattativa privata con chi ha presentato le offerte. Adesso c’è attesa. I risultati sportivi in Europa di certo aiutano. La partita in chiaro è tra i pacchetti, come c’è l’opzione del canale o di avere un operatore che prenda delle giornate sul modello Boxing day in Premier. Ci sono tante opzioni per far sì che il mercato risponda positivamente a tutte queste proposte».

Sulle tante partite in calendario: «Il numero di partite è altissimo, la Fiorentina è la squadra che giocherà più partite quest’anno, in tutto 60 gare. L’Inter credo arrivi a 57, lo stesso numero di City e Real Madrid. Il problema è che se i campionati nazionali riducono le partite, poi non è che diminuisce il numero complessivo di queste. Per questo bisogna coordinarsi, non è un problema che può essere affrontato come singolo paese. Ricordiamo anche che sia Premier League che Liga sono a 20 squadre. Quello che le squadre hanno per ora ritenuto è di mantenere questo format per una serie di ragioni. Innanzitutto un tema economico: più squadre assicurano maggiori introiti complessivi. La seconda ragione ha carattere storico, geografico: salirà una tra Bari e Cagliari, due piazze importanti, è risalito il Genoa, un’altra piazza storica. Con un campionato a 20 è più probabile trovare una rappresentatività. E poi c’è una posizione delle leghe nel guardare cosa succede a livello internazionale. Il punto qui è chi fa il primo passo».