Di Campli si sfoga: «Verratti e Castrovilli? Non hanno avuto il coraggio di dirmi le cose in faccia»

«Io ho sempre detto tutto senza peli sulla lingua. Mi fa specie che escano queste notizie quando queste cose succedono nella quotidianità. Uno dei tre coinvolti in questa storia era un mio calciatore, e chi ha preso la procura successivamente ha adottato le stesse opere di persuasione che sta utilizzando adesso chi vorrebbe accaparrarsi il giocatore. Per questo non mi meraviglio assolutamente di nulla, perché quando io ho scoperto Gaetano Castrovilli era un signor nessuno con gravi problemi economici. L’ho preso all’interno di un tifo in Puglia e quando era diventato forte qualche giocatore ha fatto pressione su di lui per fargli cambiare agenzia.

E’ una cosa di un’irregolarità incredibile e purtroppo nessuno ci mette giudizio. Nemmeno l’Assoagenti può far nulla, perché coloro che oggi ricorrono all’Associazione sono i primi che si sono accaparrati i giocatori degli altri. E’ come un cane che si morde la coda, fanno tutti i ‘verginelli’ ma sono i primi ad aver cercato di rubare i giocatori agli altri. Inutile che ci giriamo intorno, è una situazione vergognosa che purtroppo non ha regole, dove il più forte uccide il più piccolo. La colpa è anche dei calciatori che si prestano a un gioco del genere, senza riconoscenza per chi ha investito e creduto in loro.

Cambiare la figura del procuratore? E’ impossibile. Non ci sono reati di natura penale per fatti omessi, e sono queste cose stesse a non poter essere omesse. Ci sono delle cose al limite dell’illecito, che purtroppo non vengono dette né dai giocatori né dagli addetti al settore. C’è omertà assoluta, nessuno si permette di toccare l’altro o si dice ‘non fare la guerra a quello perché rischi di non giocare’. I calciatori sono sia colpevoli che vittime di questo sistema. Le società? Non possono lamentarsi di dover tirare fuori i soldi per le procure quando sono i primi a firmare contratti con procuratori e intermediari. Servono regole certe, che in questo momento non esistono perché tutti fanno tutto perché ci sono regole scritte con i piedi. E’ una giungla devastata.

Verratti e Favilli? Tutti si sono sottratti al confronto quando hanno dovuto comunicarmi la separazione del nostro rapporto. Non hanno le palle per dire le cose in faccia, soprattutto nei miei confronti. C’è chi l’ha fatto con un messaggio, chi con una telefonata… Molto spesso mi sono sentito dire che sono bravo ma avevano bisogno di un agente top, poi però non hanno giocato neanche un minuto; oppure vivono ancora col contratto sul quale ho lavorato io. Addirittura ci sono procuratori che ‘comprano’ i collaboratori, come è successo nel mio caso. Ed è ancora più gravi». Queste le parole di Donato Di Campli, procuratore che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di “Calciomercato.com” in merito all’abbandono di alcuni suoi assistiti.