Come si legge su “Calcio&Finanza” la Figc ha approvato le licenze nel contesto di debiti e indice di liquidità.

Accompagnare i club in un graduale percorso di risanamento del calcio italiano sotto il profilo economico-finanziario: con questo obiettivo il Consiglio federale riunitosi oggi ha approvato all’unanimità le Licenze Nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici 2023/2024, un nuovo impianto volto a razionalizzare e armonizzare la normativa federale in materia di controlli sulle società di calcio professionistiche, in linea con le norme UEFA, rafforzando il sistema di controlli infrannuali.

«Oggi è stato battuto un mio precedente record. Nel 2018 le licenze furono approvate a dicembre, poi per diverse tensioni interne siamo andati oltre. Quest’anno ci eravamo dati l’obiettivo di chiudere entro ottobre per poter garantire alle società una migliore programmazione. Sono licenze innovative, che puntano a dare sicurezza al sistema sotto tre principi: solvibilità, stabilità e contenimento dei costi», ha detto il presidente della FIGC Gabriele Gravina.

L’azione della FIGC si è concentrata su tre aree di intervento: l’introduzione di verifiche intermedie dell’avvenuto pagamento dei debiti tributari scaduti al 31 dicembre e dei debiti internazionali scaduti al 30 settembre; l’allineamento a quanto previsto dal Manuale delle Licenze Nazionali sia alla definizione di pendenza di contenzioso sia dell’inclusione degli incentivi all’esodo tra i compensi dovuti a tesserati; una maggiore selettività del sistema degli indicatori di controllo per le campagne trasferimenti, prevedendo sia un graduale innalzamento dell’indicatore di liquidità sia l’attribuzione di una “funzione peggiorativa” agli indicatori correttivi di indebitamento e di costo del lavoro allargato.