De Zerbi: «Ripartire? Solo a certe condizioni. Non capisco una cosa»

Il calo dei contagiati da Coronavirus sta portando all’ottimismo e molti sperano di tornare a disputare il campionato di Serie A  il prima possibile «Io sono per il ritorno a giocare, – dichiara Roberto De Zerbi allenatore del Sassuolo intervistato da “Sportitalia” – ma a patto che ci siano le condizioni di salute, a patto che si possa continuare senza mettere a repentaglio la salute di nessuno. Chi fa calcio muove interessi economici e di altro tipo, il calcio non è solo uno sport. Prima comincia, prima torna tutto alla normalità. Nell’ultimo mese ci sono state cose che non mi sono piaciute: mi sembra che qualcuno abbia cavalcato troppo questa situazione per interessi personali. Mi spiace, si tende sempre a fare demagogia: io ho fatto il calciatore e sto facendo l’allenatore, il calciatore non è come lo si vuol dipingere. Siamo di fronte ad un momento di crisi, un passo il calciatore dovrà farlo perché serviranno dei sacrifici. Ma poi bisogna affrontare altre questioni e mi è piaciuto il discorso che stanno facendo in Inghilterra: dove andranno quei soldi eventualmente tagliati dagli stipendi? Bisogna pensare a tutto il sistema. Non si troveranno chiusure da parte dei calciatori in questo senso, loro hanno un cervello. Detto questo, non capisco perché fino al’1 marzo si doveva giocare a tutti i costi e adesso da più parti si tende a voler chiudere il prima possibile il campionato».