De Santis: «Ai miei tempi usavamo già il VAR. La Juventus favorita? Vi dico che…»

L’ex arbitro Massimo De Santis ha parlato dei sospetti che gli arbitri possano avvantaggiare la Juventus nonostante il VAR. Queste le sue dichiarazioni rilasciate alla trasmissione “Sport Academy”: «Sospetti su Juve come nel pre-calciopoli? Ora è anche peggio, perché ora gli arbitri sbagliano nonostante il VAR e la gente pensa subito alla malafede. Se avessi avuto il VAR sul gol di Cannavaro in Juve-Parma? L’avrei comunque annullato perché avrei visto che non era calcio d’angolo. Ai nostri tempi usavamo il VAR quando arbitravamo in Champions, chiedevamo al quarto uomo di darci una mano con le immagini. Fallo di Bernardeschi contro il Cagliari? Anche a velocità normale si vede che la prende con la mano. Il movimento non era naturale, va ad occupare uno spazio maggiore e non permettere alla palla di passare. La stessa cosa l’avevamo vista in Lazio-Torino e in Crotone-Napoli. Ho la sensazione che gli arbitri non abbiano acquisito la forza interiore per correggere i propri errori attraverso il VAR. Con il VAR sono stati corretti tanti errori, ma questo dovrebbe sollevare il problema di una classe arbitrale che commette troppi errori, perché sta perdendo la capacità di svolgere il suo ruolo, percepire il gioco del calcio. In una partita ci dovrebbero essere al massimo uno o due interventi del VAR, non cinque o sei come abbiamo visto in alcune gare. Le polemiche seconde me quest’anno saranno tante perché è il primo campionato in cui si vede un duello fra più squadre per la vittoria finale. Io ho sempre detto: arriverà il momento in cui, come negli anni 2000, due-tre squadre lotteranno fino all’ultima giornata per lo scudetto e sarà normale che ci saranno polemiche per qualsiasi cosa. Credo si stia tornando a quei tempi, con la differenza che prima noi sbagliavamo sul campo e non avevamo la possibilità di rivedere le immagini. Se oggi, malgrado hai il var persisti nell’errore, c’è qualcosa che non quadra. Forse fai scattare di più nel tifoso il pensiero alla malafede e alla volontà di aiutare chissà chi. Io penso che nessuno scende in campo per aiutare nessuno, come noi scendevamo in campo per aiutare nessuno perché giocavamo tutto sulla nostra pelle. Alla fine c’è sempre di mezzo la Juve? Ma la Juve ci sarà sempre di mezzo. In questi anni non potevi discutere niente perché la Juve ha vinto 6 scudetti consecutivi con tanti punti di distanza sulla seconda, cosa volevi discutere? Non c’era quella pressione che c’era negli anni tra il ’98 e il 2006, quando c’erano tante squadre che si contendevano lo scudetto».