Corriere dello Sport: “Pohjanpalo spietato. La resa del Palermo”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla sconfitta casalinga del Palermo contro il Venezia.

Furia scandinava sul Palermo, che continua a imbarcare gol senza riuscire a correggere evidenti squilibri tattici e trova peraltro un Venezia in serata da smoking, autore di un primo tempo eccellente e poi bravissimo nella gestione di una ripresa dove i rosa ci mettono quel poco che resta senza dare mai l’impressione di poter rientrare in partita, finendo per subire anche la terza rete da Gytkjaer appena entrato. Il Barbera stanco di rovesci interni (sesta sconfitta in casa stagionale, un numero enorme) fischia pesantemente la squadra e Corini, con i playoff unico obiettivo ormai per raddrizzare la barra.

Super Pohjanpalo. Ha dominato il Venezia, elegante e sicuro di sé, al contrario di un avversario che ci ha provato solo per i primi 15′ ma è stato condannato per l’ennesima volta da una fase difensiva che da mesi non trova le misure di cui pure Corini si affanna a parlare. Sfida sulla fascia, con Candela spietato nell’affondare dove il solo Lund fatica a coprire, proponendosi avanti (sue due iniziative pericolose sullo 0-0) ma lasciando praterie che l’illuminata regia di Tessmann non ha esitato a sfruttare.

E’ tutto l’anno che il Palermo ha lo stesso problema ieri amplificato dall’assenza di Ranocchia, che Henderson non è riuscito a sostituire con successo. Inoltre il Venezia correva di più e meglio, e appena si è conquistato gli spazi con aperture lineari e tocchi in velocità, il Palermo è andato in tilt. Quando poi le topiche difensive le fai contro il capocannoniere del campionato, non puoi avere scampo: così Pohjanpalo è arrivato prima di tutti sul cross perfetto di Candela (18′) con Pigliacelli poco reattivo sul colpo di testa (ma poi il portiere limiterà il passivo), e ha replicato 12′ dopo addirittura su rilancio di Joronen, spizzata di Pierini e nuovo buco gigantesco dei rosanero. A quel punto il Palermo ha rischiato l’imbarcata con altre palle gol sciupate da Pohjanpalo, Tessmann e Busio.

Tre cambi. Barlumi rosanero nella ripresa dopo il triplo cambio nell’intervallo che però non ha potuto incidere su limiti ormai accertati. Corini è passato anche al 4-2-4 inserendo senza esito Traorè ma la partita ha certificato la superiorità del Venezia e l’involuzione di un Palermo che non sa più come ritrovarsi.