Corriere dello Sport: “Palermo sì, la salvezza del cuore. La risposta dei tifosi è il segnale più bello e concreto per incoraggiare Zamparini a restare”

“Oltre trentamila scatenati tifosi palermitani (dai tempi della semifinale di Coppa Italia contro il Milan del maggio 2011 non si superava la quota di 30.000 presenti qui al Barbera) hanno spinto il Palermo in Serie A. In novanta minuti indimenticabili dove la squadra di Ballardini per soli due interminabili di quei minuti ha conosciuto lo spettro della retrocessione. Quando, con il Carpi in vantaggio a Udine all’inizio del secondo tempo, è stato raggiunto del pareggio del Verona. Ma lo sgomento (stadio Barbera completamente ammutolito) è durato un paio di minuti. Enzo Maresca, ripudiato e messo al bando almeno tre volte in questa stagione dal presidente Zamparini e dall’attuale allenatore Ballardini, ha riportato in vantaggio i rosanero. Gilardino ha chiuso i conti. Finalmente in attivo per un Palermo che ha riconquistato la dignità che merita nonostante il suo presidente abbia creato in panchina situazioni di caos assolutamente evitabili. ALTA TENSIONE. Già nel primo tempo era parso fin troppo chiaro che quella del Palermo sarebbe stata una sofferenza in perfetta sintonia con quella che ha alimentato l’intero campionato. Raramente in un recente passato il Barbera aveva collezionato tanta adrenalina. Quella sugli spalti era scontata. Ma anche in campo si è capito subito che, come è nel suo stile, l’Hellas non avrebbe concesso il benché minimo agio all’avversario. Il gol dell’1-0 firmato (28′) da Vazquez a nessuno è sembrato il viatico per un lasciapassare facile e scontato. E, infatti, prima dello scadere del primo tempo Sorrentino e il palo alla sua sinistra hanno tremato su altrettante conclusioni di Pazzini e Ionita. Intanto l’arbitro Irrati aveva congedato (con un doppio “rosso” diretto) con largo anticipo Morganella e Wszolek, accapigliatisi senza molti complimenti scatenando una mega-rissa davanti alla panchina di Ballardini. Intanto dal Friuli giungeva la notizia del 2-0 del Carpi con l’Udinese ridotta in dieci uomini. ASSETTO. Ballardini e Delneri hanno approfittato della sosta fra i due tempi per ridisegnare le rispettive squadre dopo le reciproche espulsioni. Il tecnico rosanero ha assestato la difesa a quattro spostando Andelkovic sulla linea più arretrata. Quello gialloblù ha lasciato Ionita sotto la doccia presentando Romulo. Anche il secondo tempo non ha tradito le attese. Nel giro di una manciata di minuti il Barbera è piombato nel baratro (gol di Viviani) per riesplodere dopo il nuovo vantaggio firmato da Maresca. Prima rete per lui in tre anni in rosanero. Dopo il nuovo vantaggio Ballardini ha riproposto la difesa a tre sostituendo Trajkowski, trasformato momentaneamente in terzino destro, con Lazaar. Il Verona sembrava avesse abdicato al 20′ quando Gilardino ha messo al sicuro la Serie A mettendo in rete, di testa, il traversone dalla destra di Rispoli. I gialloblù hanno protestato, giustamente, per la posizione di fuorigioco del palermitano. Ma la partita non è finita qui. Una leggerezza difensiva ha consentito a Pisano (l’ex di turno) di creare nuovo panico sul risultato di 3-2. SCENARI. A questo punto è lecito attendersi un costruttivo periodo di riflessione da parte del presidente Zamparini, che sicuramente ha tratto indubbi benefici, anche a livello personale, da questa spericolata salvezza. Magari deciderà di non vendere la società. Situazione auspicabile, considerato quello che ha fatto per Palermo e per il Palermo in questi tredici anni di presidenza, pur sempre assolutamente importanti e ricchi di soddisfazioni. La risposta data dai tifosi ieri sera è il segnale più bello e concreto che possa incoraggiare Zamparini a restare ancora al suo posto. Ma con un pizzico di ragionevolezza in più… Questa città lo merita”. Questo quanto scrive l’odierna edizione de “Il Corriere dello Sport”.