Corriere dello Sport: “Palermo, l’ora di Trajkovski”

“Aleksandar Trajkovski non ha segnato molto. Quattro gol. Niente per uno con le sue qualità, che con la nazionale a volte si esalta, come contro Buff on, per poi mostrare il peggio di sè. E che col Palermo riesce a nascondere i suoi virtuosismi in mezzo a pause ingiustifi cate: tripletta in Coppa Italia, esordio in B con gol, un Natale da protagonista, il ritorno da cannoniere contro l’Avellino. Lampi che fanno immaginare chissà che cosa e in mezzo invece buio assoluto. Zamparini aspetta da tempo la sua esplosione, Tedino l’ha sempre coccolato: «Un ragazzo meraviglioso al quale si vuole bene, che deve rendere conto ad un sacco di gente: a Zamparini, alla famiglia, ai tifosi, a chi lo supporta». Una fiducia che, da parte del tecnico, non è mai venuta meno e che è rifi orita a Cittadella (secondo tempo) e contro l’Avellino quando il “fantasma” ha dimostrato di avere un’anima e sangue che bolle. La bella prestazione, gol ritrovato («Dedicato a mio fi glio Matej che mi ha visto giocare per la prima volta …») e Venezia, assenti Nestorovski e Coronado, che lo aspetta. Talento puro quanto incostante, non decisivo come Nestorovski in area e senza i colpi di Coronado ma che cuce la manovra come pochi e che di gol, come sostiene Tedino, «può farne molti». Ma a quando l’affermazione del macedone atterrato a Palermo già nel luglio del 2015? Zamparini ne fa una questione tattica: «Intanto, in attesa che … decolli, contro l’Avellino è tornato il vero Trajkovski. Problemi in attacco ne abbiamo, meno male che c’è La Gumina come senso e voglia di gol. Alek? Bisogna trovargli il posto giusto. Prendete Ilicic. A Firenze, lo hanno distrutto. Ora è uomo squadra. Da noi, Cristante quante partite ha giocato? Trajkovski ha mezzi enormi, la sua posizione ideale sarebbe di esterno, da seconda punta può trovarsi in diffi coltà. Ma ormai nel Palermo, il gioco è impostato in un certo modo». Tedino parla di convinzione: «Neppure lui sa quanto vale …». E Jajalo: «È il migliore, però deve dare di più …». Queste le premesse. Trajkovski, in esclusiva per il Corriere dello Sport, risponde a due domande che tutti vorrebbero fargli: Perché tanto ritardo? E a Venezia, senza alcuni big, sarà lui il leader della squadra e della promozione? Quanto ci crede? LA PRIMA. «Sono tre persone – spiega Trajkovski- che mi stimano e mi hanno sempre spronato ed incoraggiato dentro e fuori dal campo, per questo motivo la loro opinione non può lasciarmi indiff erente. Mi reputo una persona modesta ed equilibrata, preferisco esprimere il mio valore con i fatti e non con le parole. Il gol risulta sempre la medicina migliore, ma il calcio è gioco di squadra. Si vince e si perde insieme e dopo ogni prodezza non c’è cosa più bella che abbracciare i propri compagni e condividere la gioia». Come dire: «Sono pronto». LA SECONDA.Trajkovski: «Mi dispiace per l’infortunio di Nesto ma sarà sempre con noi prima, durante e dopo ogni gara. A Venezia, mancherà Igor per squalifi ca e torneranno a disposizione Mato (Jajalo, ndr) ed Eddy (Gnahoré, ndr). Ognuno farà la sua parte. Contro l’Avellino, abbiamo dimostrato, ancora una volta, di essere un grande gruppo, siamo più forti delle assenze, era già successo a Bari all’andata ed anche in quella occasione ho segnato. Se credo alla A? Non dobbiamo accontentarci, abbiamo l’obbligo di combattere fi no all’ultimo per conquistare la promozione diretta. Oggi nessuno di noi pensa ad altro». Un nuovo esame per Alek che vuole fi nalmente uscire dall’equivoco. Essere o non essere? A quasi ventisei anni non può più aspettare. E neppure il Palermo”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.