Corriere dello Sport: “Nazionale, Di Biagio riparte da Buffon e Balotelli”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha analizzato la decisione di affidare a Di Biagio la guida della Nazionale azzurra:

“La storia azzurra non è finita a San Siro, né è stata azzerata dalla Svezia. La sua faccia migliore, l’anima viva, restano sempre quelle di Gigi Buffon, ancora capitano-giocatore della Juve. E dunqe azzurrabile, seppur a tempo, non foss’altro perché uno come lui, 20 anni di Nazionale e 175 presenze, non merita l’addio umiliante del 13 novembre. Ma il futuro azzurro in questo momento, per la Ricostruzione, ha bisogno di ogni risorsa disponibile. Il simbolo di questa voglia di ripartenza può essere Mario Balotelli. Due giocatori tanto diversi e “lontani”, mai così vicini a ritrovarsi in Nazionale come adesso, quasi 4 anni dopo il naufragio brasiliano. Quello che non è accaduto con Conte, né con Ventura, può adesso succedere con Di Biagio. MOTIVI. Inutile affannarsi oltre misura, in questo momento, intorno alla vicenda del nuovo commissario tecnico azzurro; un po’ perché il quadro è già piuttosto chiaro (Mancini davanti a tutti), un po’ perché i tempi primaverili necessari a far maturare le scelte commissariali sono dettati dal calendario agonistico, soprattutto con la ghigliottina degli ottavi di Champions, che metterà in moto gioco forza il gran tourbillon delle panchine che contano, in questo caso con la Federcalcio di Malagò-Fabbricini-Costacurta coinvolta a pieno titolo. Piuttosto sarà bene iniziare a capire come tra un mese e mezzo l’Italia affidata al ct ad interim Di Biagio affronterà il suo “mondiale” amichevole, che, spalmato tra marzo e giugno, metterà la Nazionale orfana di Russia 2018 di fronte a Argentina e Inghilterra prima e a Olanda e Francia poi. Sfide solo… insidiose: se dovessero andare bene accrescerebbero l’amarezza per l’eliminazione, dovessero andare male riaprirebbero la ferita profonda, complicando nuovamente la situazione, anche per l’attuale governance. Soprattutto nella doppia trasferta inglese (a Manchester e a Londra) l’Italia non può permettersi figuracce. CHE FARE Il ct della Under 21 prestato ai “grandi” sa perfettamente di cosa stiamo parlando. Chiaro che le sue scelte terranno conto del suo percorso recente (Donnarumma, Rugani, Romagnoli, Gagliardini, Bernardeschi, per dire, sono anche uomini suoi). Ma non sarà lui l’uomo della rivoluzione. Contro l’Argentina nell’Ethiad stadium di Manchester e contro l’Inghilterra a Wembley servirà una squadra attenta e matura, soprattutto in difesa. Oltre a Buffon il compito di “fuoriquota” navigatore nel periglioso Mar di Messi sarà Giorgio Chiellini (magari DDR). Il Chiello corre verso i 34 anni (Barzagli, classe ‘81, non dovrebbe tornare indietro dopo il secondo addio annunciato) ma non ha mai nascosto la voglia di entrare nel prestigioso club dei 100 (è ora a 96 presenze). E ne avrà la possibilità. MARIO. Stesso dicasi per Balotelli. L’attaccante, 27 anni, ora super babbo, sta vivendo a Nizza la migliore stagione agonistica: 19 gol in 25 partite, suo record nelle 11 stagioni della sua carriera delle mille promesse. Tanti trofei mai davvero suoi, una striscia in Nazionale fatta di 33 presenze e 13 gol, l’ultimo proprio all’Inghilterra, a Manaus, quello della grande illusione mondiale. Adesso è anche peggio. Dicono sia la situazione migliore per ricominciare”.