Corriere dello Sport: “Italia, Palermo porta fortuna. Dalla ristrutturazione mondiale ad oggi 13 partite con 11 vittorie. I gol di Toni e Zaccardo. E Sirigu…”

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sul ritorno dell’Italia al “Barbera”. Non solo uno stadio portafortuna, ma un catino capace di trasmettere energia. L’appuntamento al Barbera per gli azzurri è ormai un rituale: dopo la ristrutturazione operata per il Mondiale ’90, l’Italia ha giocato qui 13 volte in 29 anni. Una striscia incredibilmente positiva, 11 successi e tante storie da raccontare: come quando Lippi con la Norvegia buttò dentro Luca Toni, allora centravanti del Palermo appena tornato in serie A, e fu proprio lui a decidere il match scatenando un delirio sugli spalti. Ancora il gol della matematica qualificazione ai Mondiali (poi vinti), siglato da Zaccardo che anche lui vestiva il rosanero, e il particolare feeling di Daniele De Rossi con questo campo dove ha debuttato e segnato il primo gol azzurro: nelle ultime due uscite, con Bulgaria e Albania, è stato un suo rigore a sbloccare il punteggio. Persino l’unica sconfitta, con la Croazia nel 1994, fu carica di pathos: Sacchi infatti rischiò il posto. La presenza della Nazionale è vissuta come una festa che si allarga a tutta l’isola e moltissimi biglietti sono stati venduti nella Sicilia orientale. Nel mentre c’è il malumore dei tifosi del Palermo nei confronti della FIGC e degli organi calcistici. Con la rinata società, presidente Dario Mirri e amministratore delegato Rinaldo Sagramola, i rapporti però sono fattivi e cordiali: l’auspicio è quello di una pronta risalita in ambiti più consoni ad una città che si è sentita ferita da una retrocessione maturata per vicende extra campo. I rappresentanti del “nuovo” Palermo, capolista con 8 punti di vantaggio in serie D, parteciperanno oggi al pranzo ufficiale a Villa Niscemi, sede istituzionale del Comune. Stasera il Barbera ospiterà in tribuna una delegazione di donne iraniane, impegnate in una battaglia per ribadire la libertà del sesso femminile ad assistere senza limiti agli aventi sportivi, nel nome di una parità di genere, ancora negata in molte nazioni. Arrivano gli ex rosanero Sirigu, che col Palermo di Rossi fu finalista in Coppa Italia con l’Inter (2011) prima di una cessione al Paris St. Germain voluta senza motivo da Zamparini; stessa sorte toccherà a Belotti, lanciato in A dai rosa di Iachini e che a Palermo ha trovato anche moglie prima di venire ceduto al Torino per una cifra clamorosamente bassa rispetto al suo valore; e curiosità susciterà Emerson Palmieri, poche presenze in rosa nel 2015, non sufficienti a farlo riscattare da una società già in crisi. Oggi quell’esterno italo brasiliano è un valore per Mancini e gioca nel Chelsea.