Corriere dello Sport: “«Il nuovo stadio sarà la nostra miniera d’oro». Baccaglini: «Progetto entro giugno, ora pensiamo alla Roma». Orlando: «Che sia un Palermo vincente»”

“Sulla giacca ha appuntato uno spillino col logo rosanero. «Me l’ha regalato un tifoso – racconta Paul Baccaglini – Mi ha detto che l’aveva da una vita, gli ha sempre portato fortuna e ci teneva tantissimo; ma ora la donava a me perché questa fortuna venisse trasferita al Palermo. L’ho trovato un gesto fantastico, un’accoglienza positiva che dimostra come lo scetticismo possa essere superato». LA CHANCE. Anche Villa Niscemi, la sede istituzionale del Comune apre le porte al nuovo presidente del Palermo e viene quasi travolta dalle sue armi. Si parla di stadio, impianti e partnership con l’amministrazione e più che progetti o soldi, sul tavolo ci sono capacità di comunicazione, attenzione spasmodica ai social, forza mediatica. Ancora non basta per superare in pieno le diffidenze della città e dello stesso mondo del calcio, ma certamente Baccaglini sta portando una prospettiva diversa che merita almeno di avere una chance. Neppure ieri c’è stata una risposta «numerica» su quanto potrà costare lo stadio o che cifra intendono investire i «clienti» misteriosi del suo fondo. Ma il trentatreenne ex bad boy è uscito rafforzato dal confronto con le istituzioni, che, esattamente come il venditore Zamparini, sembrano propense a dargli fiducia o quantomeno ad ascoltarlo con interesse. PRINCIPESSA PALERMO. Una mattinata a parlare di stadio e futuro, ma anche di musei, sport inteso come cultura, football americano (il sindaco Orlando è presidente della federazione nazionale di questa disciplina), globalizzazione. E ancora: start up per i giovani palermitani, hashtag ammiccanti, ragazze che possono diventare principesse (il Palermo) se si fidano del fidanzato giusto (ovviamente lui). Se Baccaglini sia un sognatore, lo dirà il tempo. Intanto Orlando, in carica fino alle elezioni di maggio, ha usato nei suoi confronti la cautela mischiata a una discreta apertura di credito: «Come amministrazione comunale – ha detto il primo cittadino al termine dell’incontro svoltosi anche alla presenza dell’executive manager Baiguera – Esprimiamo grande interesse perché il Palermo possa giocare, e giocando possa vincere (riferimento alla solidità del club e all’iscrizione al campionato, ndr)! Da parte nostra ci sarà il massimo di attenzione positiva. Ho conosciuto con piacere il nuovo presidente, seguiremo l’evolversi della vicenda». Importante il passaggio sulla Legadi A chiamata a verificare: «Avremo rapporti istituzionali con la società riconosciuta dalla Lega, che è molto rigorosa in materia; al tempo stesso, faremo di tutto perché il Palermo abbia gli impianti sportivi più idonei, nel rispetto delle vigenti normative». Risposta immediata di Baccaglini: “Il sigillo della Lega è già arrivato, le carte sono state consegnate».
PROGETTO ENTRO GIUGNO. Sullo stadio, conferma dello stesso atteggiamento tenuto con Zamparini (che Orlando ha voluto ringraziare per «gli anni bellissimi» della sua presidenza): «Se sarà presentato un progetto a norma, con relativa sostenibilità finanziaria – ha precisato il sindaco – lo esamineremo con piena disponibilità». Il progetto arriverà agli uffici entro la fine della stagione sportiva, sarà molto simile a quello precedente, ma con significative differenze indicate da Baccaglini: «Elimineremo gli aspetti che hanno inficiato l’approvazione del vecchio testo (le cubature di altra edilizi), terremo i molti elementi validi. La parte interna, secondo me non era sviluppata adeguatamente, vanno specificate meglio l’area alimentazione, negozi, museo, si potrebbe creare uno spazio per gli eventi. I tempi? Prima cominciamo, prima finiamo». Sorgerà al posto del Velodromo? Probabile ma non così scontato. PAUL’S KARMA. Il luogo attualmente individuato è quello, ma Baccaglini vuole un progetto «flessibile» e ha pronte le alternative. Esclusa l’ipotesi del rione della Bandita, settore Est della città, precedentemente pensata come zona prevista dal piano regolatore. Piuttosto, si potrebbe pensare ad un nuovo riadattamento del Barbera. E il budget? Le cifre? Per il momento il neo presidente ripete il suo karma: «Potrei dire 100 milioni, ma sarebbe sbagliato congelare una somma in attesa degli eventi; non è questa la formula della nostra operazione». La spiegazione è la stessa che mantiene il velo attorno agli investitori: «I clienti del mio fondo hanno interessi diversificati, come applicarli è il nostro lavoro. Loro si fidano del nostro progetto, chiedo di fare la stessa cosa all’opinione pubblica. D’altronde lo hanno già fatto sia Zamparini sia le istituzioni”.
MINIERA STADIO. E’ evidente che le infrastrutture sono la base del progetto d’investimento di chi sta alle spalle di Baccaglini. «Non fare lo stadio sarebbe come possedere una miniera d’oro e non sfruttarla. Palermo deve essere pronta ad un’attenzione mondiale. In questi giorni ho capito esattamente le potenzialità, qualunque posto che vedo merita di venire valorizzato. Se venisse eletto un altro sindaco? Chiunque lo diventerà, avrà un interesse primario per il benessere di Palermo e sono certo che vedrà nel progetto stadio un valore aggiunto; se ci saranno difficoltà, le affronteremo propositivamente cercando di motivare l’intera città». Per il centro sportivo potrebbe esserci una novità: «Carini? Bello ma piuttosto fuori mano. Stiamo valutando diverse location, in conformità anche con le esigenze dei giocatori e la loro logistica» RETTORE E STUDENTI. Si tenterà di realizzarlo a Boccadifalco, dove si allena oggi la squadra e molte opere sono già esistenti. L’area è militare, ma una trattativa per rilevarla pare possibile. Paul solletica il sindaco sul tema di un calcio inserito in un contesto più ampio: «Palermo nel 2018 sarà capitale della cultura – afferma Orlando – e cultura non è solo teatro o lirica, ma anche sport o capacità d’impresa». «Vorrei nello stadio uno spazio dedicato ai ragazzi palermitani – rilancia Baccaglini – Dando loro la possibilità di creare progetti legati al sociale, magari ispirati ai modelli Usa. Il Palermo potrebbe giovarsi di queste iniziative, è per questo che incontrerò il rettore dell’Università Micari e alcuni studenti con cui voglio confrontarmi sull’idea». LA SQUADRA. Baccaglini gradirebbe spostare le attenzioni sulla squadra ma le curiosità restano attorno al cambio societario: «Più che di me, vorrei si cominciasse a parlare della squadra e della partita con la Roma; sto facendo un grande lavoro mentale con allenatore e giocatori, io posso dire qualunque cosa, ma se loro in campo non fanno gol, le parole rimangono sterili. So che sul mio conto circolano perplessità e me le aspettavo. Diciamo che voglio corteggiare Palermo e la dovrò conquistare come si fa con una ragazza bellissima. La città, per adesso, è il genitore che sperava arrivasse uno in giacca e cravatta, che fa l’avvocato e invece mi sono presentato io. Ma se gli faccio vedere che di sua figlia voglio fare la mia principessa, diventeremo una famiglia felice». UNA SPV. Fuor di metafora: «Non utilizzerò il mio fondo Integritas Capital per gestire il Palermo: non era la cosa giusta da fare, ci sono una serie di vincoli complicati da spiegare. Formeremo una Spv, un veicolo societario che nello sport americano è stato utilizzato spessissimo. I Los Angeles Clippers, nel basket Nba sono stati comprati così per 2 miliardi di dollari». Baccaglini prosegue la sua corsa con lo stile che gli è proprio. Siamo solo all’inizio”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.