Corriere dello Sport: “Il bilancio di Zamparini: «Palermo, merito un 4 perché sono ancora nel calcio. Ma per ciò che ho fatto qui mi promuovo con un 9»”

“PALERMO -Quindici anni, le nozze di porcellana col Palermo. Dal medioevo del calcio a quello televisivo. Sempre in primo piano, sempre protagonista, nel bene e nel male. Spaccone e mattatore come nei film di Vittorio Gassman, come Aurelio De Laurentiis, l’amico con il quale ogni tanto si pizzica. Più attore e regista che produttore. Quando entra in scena si porta appresso il mondo, a volte virtuale, di un teatro tutto suo. Un artista di strada che percepisce l’atmosfera attorno a lui, che regala sogni e speranze, che attacca con l’istinto calcistico senza mai mostrare timore o rinnegare le sue espressioni, colorite, eccessive, contraddittorie. Il suo pallone è quello che i suoi occhi vedono, di una persona che non litiga mai con se stessa. Che non sa cucirsi la bocca, che esplode e si culla sulle idee quasi a rappresentare la natura umana, così varia, così diversa. Oggi, alla vigilia di un anno con finale 17 – per lui superstizioso un segno negativo e un’ulteriore sfida – che mette in discussione i suoi principi, il suo futuro e quello del Palermo, scende ancora in piazza per una piece d’autore. Alla sua maniera. La maniera di Maurizio Zamparini. «La mia pagella? Merito quattro perché sono ancora nel calcio e nove per quello che ho fatto col Palermo e come competenza tecnica e amministrativa. Media 6,5, promosso». La vera sorpresa del 2016? «Nestorovski. E’ anche un uomo straordinario, vorrei che gli altri fossero come lui per caparbietà, cattiveria, voglia di combattere. Merita la fascia di capitano, è un esempio per tutti. De Laurentiis mi mandò un sms tre mesi fa chiedendomi l’attaccante, gli risposi che se ne riparlerà a giugno, così ha preso Pavoletti. Ma Nestorovski è più esperto e ha il carattere di Higuain. Voto dieci». Su Posavec ha cambiato idea? «No, perché? Posavec diventerà un grande portiere, solo errori di gioventù come Buffon o Perin all’esordio. Deve imparare, restare umile. Dopo Donnarumma, è il miglior baby italiano. Con i ragazzini non bisogna avere paura. Non ci fosse stato Mihajlovic, Donnarumma non avrebbe giocato neppure nella Primavera … Voto a Posavec 7». Il 2016? Un disastro. L’anno nuovo? «Mai vista una stagione come quella attuale con così pochi punti! Ci sono annate maledette. Nel calcio di oggi bisogna avere enormi potenzialità economiche ecco perché cerco capitali stranieri. L’ambizione di un presidente è quella di portare la squadra in Champions League. Anche la mia. Sempre se si ha almeno un terzo dei mezzi della Juve (più del doppio dell’attuale fatturato del Palermo, ndr). Con i cinesi, e con il mio aiuto, possiamo. Bisogna però avere pazienza, hanno una testa tutta speciale… E c’è un’altra cordata americana. I tifosi vogliono solo risultati e se non hai più quattrini da investire, ti chiedono di andare a casa. Il mio sogno sarebbe invece di creare delle società come in Spagna ma ci vogliono venti o trentamila soci e quote da versare. Anche i prezzi degli stipendi sono ridimensionati, se solo andiamo a cinque anni fa … Ecco perché il Napoli è una bella squadra ma per lo scudetto ci vuole il fatturato della Juve”. Possiamo essere più precisi sui cinesi? C’è chi non ci crede più. «Mi auguravo di chiudere già nel 2016, per avere i mezzi nel mercato di gennaio, per cambiare rotta e avere la possibilità di prendere giocatori con qualità ancora più alte. Investimenti sicuri e di valore come nel caso di Posavec, Trajkovski, Nestorovski. Non servono acquisti da dieci milioni se sono più forti quelli da un milione. I cinesi arriveranno, da sei mesi sono in trattative, li sento continuamente e adesso a quanto pare mi hanno invitato in Cina per gennaio o febbraio. Speriamo. In Italia, hanno distrutto l’imprenditoria, le banche non ci danno più i soldi». Una decina di allenatori nell’anno solare … «Ho nostalgia solo di Schelotto, gli avrei fatto un contratto di quattro anni, se mi avessero permesso di tesserarlo. Invece è scappato e ora con il Boca è in testa. Con gli altri ci siamo salvati all’ultimo secondo. Tutti gli allenatori sono uguali. Cavani, Hernadez, Vazquez e Dybala giocavano poco o addirittura niente. Vuole un voto anche per i tecnici italiani? Due meno meno. Tutti bravi nella tattica ma il calcio è un’altra cosa». A proposito di salvezza. Il Palermo ce la farà? «Se si vince ad Empoli al novanta per cento; altrimenti come cavolo possiamo recuperare sette punti? Ma la B non significa morte, magari torniamo più forti diprima». Perché tanto pessimismo? «E’ la realtà. Intanto, il Palermo gioca il peggior calcio della A per cui devo dare tempo a Corini di sistemare la squadra. In assoluto, non saremmo inferiori e nessuno nel piccolo campionato della salvezza. Ma non si vede e infatti non abbiamo tante richieste per i giocatori. Corini ha raccolto i resti di un Ballardini del quale non voglio parlare e di un De Zerbi così presuntuoso da farmi perdere una scommessa nella quale credevo ciecamente, una delusione immensa, avevamo impostato il progetto su di lui, abbiamo perso solo tempo». Corini ha riportato entusiasmo e qualche punto in più. «Ha un compito difficile, deve cancellare il progetto di De Zerbi, tappare le falle per non affondare. Oltre che  gioia all’ambiente, ha dato certezze a giocatori che credono in lui però in quanto ad equilibri e manovra siamo indietro. E la squadra è incompleta soprattutto in difesa». Quaison, Hiljemark, Morganella, Sallai: chi parte? «Quaison ci ha fatto ricredere. Se poi continua così … Il rinnovo è pronto, potremmo chiudere subito. Dipende da lui. Hiljemark ha chiesto di andarsene. Via libera se troviamo il sostituto. Morganella vuole giocare in prestito anche altrove? Lo dite voi, a me non sembra. I tifosi gli vogliono bene e gli hanno dedicato uno striscione. Comanda lui, ma non abbiamo avuto offerte. Sallai? E’ un prestito oneroso con diritto di riscatto, il problema è se riscattarlo o meno. Se non lo fanno giocare, come posso valutarlo?». Mercato con i giocatori italiani o stranieri? «Italiani? Dove sono? Ne vedo pochi. Prendo quelli che servono, meglio se sono italiani. Lavoriamo sia in funzione della salvezza che di un futuro diverso. Il mio piano? Chiudere con gli acquisti nella prima settimana di gennaio». Come senza liquidità? «Nessuno ne ha a parte la Juve, il Milan, se sono entrati i cinesi, l’Inter, la Roma, il Bologna. Le altre? Scambi, un prestito a testa, un biscotto a me, un altro a te, amicizie … Siamo già su sette giocatori, aspettiamo che dicano di sì. C’è pane per ogni reparto meno che davanti. Inutile prendere altri Gilardino che non giocano mai se abbiamo Sallai e Balogh” Diamanti è stato un buon affare? «Ci può servire soprattutto se capisce che deve misurare le forze, felice di entrare l’ultima mezz’ora, almeno in certe partite, perché il calcio è diventato più muscolare e non ci vuole solo il talento. E’ il giocatore più tecnico che abbiamo ma se in quaranta partite ha fatto un gol ci sarà un motivo e cioè non è più il Diamanti di cinque o sei anni fa, lo sa anche lui»”. Questa l’intervista integrale a Maurizio Zamparini realizzata da “Il Corriere dello Sport”.