Corriere dello Sport: «Il Benevento non urla ma pretende rispetto»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Benevento e le polemiche sulle decisioni arbitrali.

Più forte della malasorte e delle titubanze della classe arbitrale. Il Benevento fa un passo avanti in classifica e prova a scrollarsi di dosso i cattivi pensieri che provengono da quegli episodi controversi che avrebbero potuto finire per danneggiarlo. La Strega avverte un clima strano intorno a sè e, anche se col massimo garbo, prova ad alzare la voce. Non cerca privilegi, vuole solo essere trattata come tutti. La verità è che tra Var, protocolli, regole che cambiano ogni settimana, trovare un direttore di gara che mantenga la mente lucida diventa sempre più difficile. E così bisogna fare ciò che dice Cannavaro: «Essere più forti di ogni cosa, in modo che le partite si vincano lo stesso».

Al Tardini gli interventi del Var sono parsi tutti “border line”, a cominciare da quel rigore assegnato per il tocco di gomito di Masciangelo che, in scivolata, si protegge la faccia senza che neanche aumenti il volume del corpo: «Quell’episodio – dice il direttore sportivo giallorosso Pasquale Foggia – avrebbe potuto compromettere la nostra partita. Lo facciamo presente ora che abbiamo vinto, sottolineando che non ci condiziona affatto il risultato. Saremmo potuti stare zitti, ma preferiamo parlarne, con garbo, senza puntare il dito contro nessuno, ma chiedendo la massima accortezza quando si prendono certe decisioni. Sia in campo che in sala Var». La complessità del regolamento finisce col mettere in difficoltà gli stessi ufficiali di gara: «E’ una ragione di più per metterci grande attenzione. Tutti possiamo sbagliare, giocatori, allenatori, ma bisogna sempre ricordarsi che una decisione del Var può danneggiare una società che fa enormi sacrifici per essere competitiva e che già due anni fa in serie A ha subito qualche torto evidente».

Il dubbio corre sul filo dell’uniformità di giudizi. L’espulsione di El Kaouakibi, legittima, fa il paio con l’entrata dura del giovane Bonny su Schiattarella sanzionata solo dal giallo. «L’altra settimana la Reggina si è lamentata per l’episodio del nostro gol del pareggio. Qui tutti alzano la voce quando pensano di essere stati danneggiati. Noi evitiamo di urlare, chiediamo solo la stessa attenzione che viene rivolta ai nostri avversari. Stiamo giocando un campionato difficilissimo in cui ogni dettaglio può fare la differenza. Per questo è auspicabile limitare gli errori».  Il Benevento continua ad avere un rendimento antitetico in casa (6 punti) e fuori (12 punti): «Siamo due squadre diverse – ammette Foggia – è un aspetto su cui lavorare. Non so cosa accade: forse al Vigorito vogliamo vincere subito e bene, in trasferta siamo più riflessivi. Dobbiamo fare di tutto perchè il nostro campo ritorni ad essere il fortino di una volta». Domani pomeriggio c’è ospite il Cittadella di Gorini, squadra scorbutica, ormai veterana della B: una nuova vittoria significherebbe tanto e consentirebbe un altro bel balzo in classifica: «Dobbiamo dare continuità alla nostra azione e fare in modo di risalire al più presto la classifica». Anche questa volta ci sarà da fare i conti con l’emergenza: Letizia si è infortunato alla caviglia, El Kaouakibi è squalificato. Sulla destra in difesa bisognerà inventarsi qualcosa: potrebbe toccare a Improta fare il terzino.

Intanto si comincia già a parlare di trattative di gennaio. Ha di nuovo fatto capolino il fantasista dell’Independiente Pozzo: «E’ un profilo a cui ci siamo interessati in estate – dice Foggia – ma ora non abbiamo fatto alcuna offerta. Aspettiamo ancora un po’, abbiamo fuori giocatori competiti che ci possono far fare il salto di qualità. Se pensiamo solo agli attaccanti che sono da recuperare sembra difficile trovare qualcosa di meglio. Vediamo cosa può accadere da qui alla fine del girone d’andata».