Corriere dello Sport: “Champions League, Napoli vede il poker da…300”

“E’ il calcio: nello scintillio d’un istante, nell’estasi che stordisce, nella felicità assoluta. E’ il calcio: nella sua sintesi perfetta, nella perdizione collettiva, nel gol. E’ il calcio nella sua modernità, in cui s’incrociano Progetto & Talento, ed è il Napoli, nella sua espressione Alternativa, nella Filosofia d’un Decennio (e oltre), nella Rappresentazione di un’Idea. E’ il football 3.0, la scelta di vita, la magìa d’una formula «diversa» in cui l’Identità è la materia prima: è il Napoli di Josè Maria Callejon e di Marek Hamsik, di Lorenzo Insigne e di Dries Mertens, la gioia esplosiva d’un gol, la favola da raccontare (se possibile) sin da Charckiv, in questa notte da Champions da vivere aggrappati a se stessi. SUPERMEN. E’ il quartetto che incanta, che seduce e ipnotizza, è un’orchestra ammaliante nella sua armonia: è il calcio verticale però anche l’intelligenza che brilla in quella colata che arriva da Callejon e Hamsik, da Insigne e da Mertens, duecentonovantotto gol che sono lì a testimoniare l’estro e la genialità e la voracità d’uomini nati per segnare. DIEGO & COMPANY. E’ il Napoli dei «fab four» ed è musica che s’avverte ovunque, al San Paolo però anche all’estero, in quest’era geniale che combina l’intelligenza di Callejon alla elasticità di Hamsik, l’intraprendenza di Insigne alla versatilità di Mertens: meno per brindare ai trecento gol, per toccare una cifra che (statisticamente) è «pazzesca» e che esprime compiutamente il valore d’un concetto che sfugge alla normalità. C’è un calcio vario, ampio, pianifi cato sin dal 2004 – da quando nasce il Napoli di De Laurentiis – e che prima Benitez e ora, ripetutamente Sarri, hanno amplifi cato, internazionalizzandolo con gli uomini e ingigantendolo negli schemi che trascinano sistematicamente al di là della soglia delle cento reti stagionali. Ma c’è dell’altro, c’è la consistenza d’una fi ducia replicata, nelle scelte del passato e che alla distanza illuminano: nel decennio di Hamsik ci sono centotredici gol; nei sei anni di Insigne ne sono entrati cinquanta; e il lustro della ditta Callejon e Mertens ha collezionato, rispettivamente, sessantaquattro e settantuno prodezze, che alimentano un bilancio di una enormità indiscutibile. Oro, meraviglia! CIN CIN. La Champions è la Via Lattea di questo Mondo e in questo bagliore di stelle – aggiungendoci Milik, frenato da un infortunio carogna ma candidato al centro dell’attacco nelle ultime ore della vigilia – quel poker d’assi insegue se stesso ed un obiettivo che aiuterebbe a dare un senso prestigioso a questa vita fosforescente, in cui il gol la fa da padrone: Hamsik è ad un niente da Maradona e l’astinenza – insolita per lui in questa fase della stagione che in genere è propizia – non è divenuta un’ossessione e Insigne – che invece potrebbe/dovrebbe riposare stasera – è in perfetta tendenza con il proprio, recente passato; almeno quanto Callejon e Mertens, che hanno cominciato come sempre, che escono dai nascondigli (lo spagnolo) o puntano dritto al cuore della questione (il belga). Perché in questo calcio infarcito di pressing, forcing, diagonali c’è un’eco che si staglia pure in Ucraina: gol…”. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.