Corriere dello Sport: “Cari Tedesco e Schelotto, questo Palermo non sopporta il tridente”

“Caro Guillermo, caro Giovanni…Una lettera. Per affrontare a cuore aperto il problema del Palermo, con la leggenda vivente del Boca; e la favola del ragazzino cresciuto al Malvagno. E per continuare a parlare di una sconfitta, quella contro il Milan, talmente naturale quanto inaccettabile. Che fa male dopo i segni di risveglio. Schelotto ha mille giustificazioni. E’ stato catapultato nel nostro calcio, scosso dalla confusione degli esoneri e dal taglio operato sui resti di una squadra già incompleta. E bene che vada a fine stagione si ripartirà quasi da zero senza Vazquez e senza i giovani più richiesti. Tedesco è stato chiamato a tamponare perdite di immagine e di stabilità. Se Schelotto sbaglia la colpa è…sua. Se vuole dire qualcosa dal profondo del suo animo palermitano e rosanero, mandano al suo posto Gerolin che meglio di lui sa arrampicarsi sugli specchi. […]. Il Palermo è nato male ed è finito peggio. Modulo a parte, il fatto che contro il Sassuolo ci saranno solo tre centrocampisti a disposizione la dice lunga sulla incerta composizione dei reparti. […]. Schelotto ha scelto il tridente e si è illuso. Perché ha vinto la prima, ma non ha giocatori adatti a sostenerlo. Vazquez, anarchico fantasista di nascita, ama stare nel vivo dell’azione; Gilardino è un bomber d’area e Quaison, un giovane, ancora inespresso sul piano della collocazione e della continuità. Questo tridente non ha il tempo di pressare e tornare, lascia ampie preoccupazioni ad un centrocampo che non ha ancora trovato misure e personalità. Il Palermo per come…non è stato costruito, deve creare superiorità numerica e densità, anche in difesa, per evitare che gli altri lo facciano girare a vuoto […]”. Questa parte della lettera pubblicata sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” all’indirizzo dei due tecnici, Tedesco e Schelotto, in merito al modulo adottato.