Corriere dello Sport: “Arma La Gumina, Palermo letale. Iachini che lo lanciò in A lo esalta: ricorda il primo…”

“Per La Gumina e Fiordilino prima era solo il sogno da bambini. Ora la maglia rosa e i play off  diventano lo specchio di una Palermo che vuole tornare in Serie A. Con i “picciotti” e con La Gumina, la vera rivelazione, che, messo in panchina l’imperatore Nestorovski, è diventato bomber implacabile e titolare. Nei risultati c’è sempre qualcosa di suo. Il gol. I numeri sono da cannoniere di razza. Esplosivo, Nino, da quando è diventato indispensabile: 9 fi rme nelle ultime 14 partite; da metà marzo quasi sempre tra i marcatori, tranne che in un paio di occasioni, quando il Palermo ha segnato. E ora anche simbolo di riscatto e di un tifo che torna ad accendersi; e, con la prodezza di Venezia, protagonista di un record che nessuno potrà mai cancellare: l’attaccante ha realizzato il primo e unico gol rosanero nell’era moderna degli spareggi. Fiordilino invece si è guadagnato il palcoscenico con una discussa, e per certi versi sorprendente, decisione di Stellone che ha scosso la vigilia: in panchina fior di titolari per lasciare spazio a un altro figlio di Palermo che fa del rigore professionale la carta vincente. Una prova di forza, quella del tecnico, con la quale ha voluto confermare la libertà di scelta e di indipendenza, costi quel che costi. Stellone, al suo esordio, lo aveva impiegato nei minuti fi nali (sette) contro il Bari. E a Venezia, lo ha voluto sfidando tutto e tutti, rischiando in prima persona. Luca ha risposto con una delle sue prestazioni lineari e intelligenti. IACHINI LO PROMUOVE. Un minuto. Solo un minuto, ma quel 4 aprile del 2015, contro il Milan, fu per La Gumina come toccare il cielo con un dito. Beppe Iachini non dimentica: «Gli diedi la soddisfazione di esordire in A. Lo meritava. La stagione successiva, a Torino, quasi non credeva ai suoi occhi quando gli dissi di togliersi la tuta! Nino è veloce, attacca la profondità, vede la porta, ha margini di crescita enormi. Le caratteristiche? C’è qualcosa del primo Icardi in lui, anche se Icardi in area era più spietato. Ma Nino va negli spazi che è una meraviglia. Mi colpì perché in Primavera segnava sempre. Ho lavorato con tanti attaccanti giovani come Eder, Icardi, Belotti, Dybala. Nino era compagno di camera di Belotti. Cercavo di insegnargli a mirare negli angoli e a piazzare palla. Sono passati tre anni. Fa bene il Palermo a crederci. Ha ragione chi vede nel centravanti un nuovo Immobile. Ha tutto per esplodere, dipende da lui. E dai suoi gol. Il Palermo ne ha bisogno per vincere. Se Nino continuerà a impegnarsi con umiltà, sarà protagonista anche in A. Tedino lo ha migliorato, ora tocca a Stellone che potrà trasmettergli il suo bagaglio di ex attaccante completo». I TORMENTI DI STELLONE. Coronado, per la sua straordinaria fantasia; il capitano Nestorovski che a Venezia non sembrava contento di Stellone; Chochev, Struna e altri pezzi da novanta premono per una maglia. Fiordilino il suo l’ha fatto. E di più. Una curiosità lo lega allo stadio che si prepara al pienone per la sfi da decisiva contro il Venezia. All’esame di maturità per geometra, presentò una tesina sulla costruzione del Barbera incuriosendo i professori che prima del voto, lo applaudirono come dagli spalti. Le ambizioni crescono soprattutto per i “picciotti” legati a emozioni e sentimenti popolari. Crescono anche le diffi coltà di Stellone chiamato a decidere se è preferibile una difesa a tre o quattro e a varare un Palermo vincente. E le dimensioni dei sogni. Che prima per i palermitani La Gumina e Fiordilino avevano i colori dell’esordio e che, da adulti, si sono trasformati nella voglia di ridare ai palermitani la serie A”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.