Corriere dello Sport: “Altro Palermo con Mignani. Ma Pirlo sa prendersi il pari”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla prima di Mignani che ha pareggiato in casa contro la Sampdoria e le differenze con la precedente gestione.

Fra due squadre con attacchi micidiali e difese perforabili, un pareggio ricco di gol era da mettere in preventivo ma se il Palermo cercava la scossa dal cambio di panchina l’ha certamente ottenuta al di là della vittoria che continua a mancare.

Questione di testa. Mignani ha debuttato con coraggio soprattutto per la scelta del modulo, che poteva sembrare rischioso data la fragilità dei rosa. Sul passaggio a 3 dietro hanno inciso le assenze a metà campo ma è stata l’applicazione a fare la differenza: di fatto, il nuovo Palermo ha proposto un attaccante in più eppure rispetto alle ultime uscite ha rischiato pochissimo, ha concesso ancora una volta due gol ma in maniera piuttosto occasionale e senza subire costantemente l’avversario.

Le differenze. Le novità più evidenti di Mignani: Palermo molto attento in fase di non possesso, coi difensori mai sganciatisi oltre la trequarti; Di Francesco fra le linee ma pronto al sacrificio e due punte (Mancuso vicino a Brunori) cercate lungo in verticale senza troppi svolazzi nella manovra; i ritorni fra i titolari dopo 4 mesi dell’ex Monza e di Lucioni, oltre che di Stulac comunque positivo.

I gol sono nati da episodi, Leoni prima è stato bravo a intrufolarsi su una palla lenta sottovalutata da Brunori e Pigliacelli, poi nell’azione seguente ha lisciato un pallone su cui si è fiondato proprio Brunori, messo giù da Ghilardi e freddo nel trasformare il rigore dell’immediato pari. La reazione del Palermo è un altro bel messaggio perché 5′ dopo su una palla inattiva di Stulac spizzata da Segre, Mancuso ha ribaltato il risultato.