Corriere della Sera: “Lukaku «Da bambino sognavo l’Inter. Ibra? Vuol vincere per sé, io e Ronaldo per la squadra»”

L’edizione odierna del “Corriere della Sera” riporta le dichiarazioni di Romelu Lukaku, attaccante dell’Inter:

«Il titolo è della squadra, del club, dei tifosi, non mio. Non è che d’ora in avanti mi considererò un top player, sono uno che aiuta a vincere, mi metto sempre a disposizione dell’allenatore. Tutti i giocatori hanno fatto un salto di qualità, speriamo che la crescita possa portare altri trofei».

«Da quando sono atterrato, il primo giorno, mi sono sentito bene qui. L’amore dei tifosi l’ho percepito subito: è stato l’inizio di una bella storia. Mi sono detto: “Devo fare tutto il possibile per far vincere questo club”. Sono stati anni difficili per l’Inter, non c’era un trofeo da tempo. Sento questo titolo ancora di più, volevo stare con la gente».

«La gente voleva festeggiare, ho capito l’emozione dei tifosi, ma siamo in una situazione difficile. Possiamo fare qualcosa anche domani, ma in sicurezza, il quadro generale è delicato. Vogliamo essere tutti uniti, però se facciamo le cose per bene si tornerà alla normalità prima. La priorità è proteggere mia madre e mio padre. La mia vita è Appiano-casa-Appiano, esco molto poco. Le persone a me vicine sono le più importanti, non posso metterle a rischio. Resto a casa, mi concentro sul calcio. È stato difficile a livello mentale. Il calcio mi ha aiutato a trovare un alto livello di concentrazione. Cerco di vedere il positivo anche nel negativo». Conte ha detto tante volte: “Non sapete cosa ho dovuto fare per portare Lukaku all’Inter. Ho realizzato un sogno. Ora sono con l’allenatore che, per me, è il più forte. In campo non abbiamo mai sorprese, siamo preparati a tutto. Abbiamo vinto al secondo anno, il primo ci siamo andati vicini. Noi e Conte abbiamo vissuto il 2° posto in serie A e in Europa League come una sconfitta, l’abbiamo trasformata in motivazione».