Coronavirus Sicilia, corsa e mare, parla l’infettivologo: “In Sicilia dati favorevoli, basta coi divieti insensati”

Antonio Cascio, docente di Malattie infettive e tropicali all’università di Palermo, è ottimista sulla ripartenza. Di seguito le sue parole  a palermotoday: “In Sicilia le cose vanno bene, si registrano tutto sommato pochi casi. Ritengo che con un pizzico di buona volontà si potrebbe uscire presto da questa prima fase. Ovviamente appena riprenderanno gli spostamenti da una regione all’altra, con navi e aerei, il rischio che chi arriva da fuori possa portare nuovamente il virus ci sarà e a quel punto si ricomincerebbe da capo. Se i confini continuano a rimanere chiusi, sono fiducioso, ma sappiamo che così non potrà essere in eterno. Ci sono aree del Nord dove la situazione è ancora fuori controllo. Si dovrebbero fare politiche differenziate e sicuramente regioni come la Sicilia o la Sardegna, per esempio, che sono di per sé isolate, con traffici contenuti, potrebbero ripartire ben prima di altre. La prima regola è il distanziamento sociale e la disinfezione costante delle mani, nonché evitare di toccarsi il volto proprio con le mani. Se sono sfavorevole alluso dei guanti, ritengo invece che, soprattutto nei luoghi chiusi, dove non si può con facilità mantenere la distanza, la mascherina vada indossata. Ci consente di proteggere gli altri se siamo affetti dal Covid-19 anche senza saperlo e in parte tutela anche noi stessi. Trovo del tutto inutile limitare la corsa praticata da soli, non costituisce alcun rischio di contagio. Se anche il podista fosse un asintomatico, le sue gocce di sudore si disperderebbero nell’aria e, mantenendo la distanza dagli altri, non costituirebbero alcun pericolo. Anche andare in spiaggia da soli non costituisce alcun rischio e anche in questo caso le limitazioni mi lasciano molto perplesso. Ritengo che se si riescono a garantire le distanze tra le persone  andare al mare è una cosa che può farci bene. Peraltro ci si troverebbe all’aria aperta dove comunque i rischi di contagio sono minori. Escludo l’uso dei guanti, ma la mascherina, ancora una volta, laddove non si possono mantenere le distanze, diventerebbe invece utile. Nessun rischio di contagio in acqua”.