Coronavirus, infettata Casa Santa Marta: collaboratore del Papa positivo, Vaticano verso il lockdown

Il Coronavirus ha fatto il suo ingresso a Santa Marta. Invisibile e minaccioso ha infettato in silenzio anche la casa del Papa. Stando a quanto riferito da “Il Messaggero”, un suo collaboratore, che da anni abita nella residenza vaticana, è stato trovato positivo al tampone e immediatamente ricoverato per accertamenti. La sua salute non desta preoccupazioni ma di fatto il problema del contagio è ormai palpabile per chi vive dentro al piccolo stato pontificio. Le misure del caso sono già state attivate. Papa Francesco vive praticamente recluso in pochi locali, al mattino celebra da solo nella cappella con i suoi tre segretari, pranza in solitudine nella sua stanza anche se riceve ancora i capi dicastero la mattina, spesso nel palazzo apostolico dove c’è più spazio. Tutte le riunioni avvengono a debita distanza, ma terminano sempre con una bella stretta di mano anche se precedentemente resa sterile con l’amuchina. In questi giorni il Papa ha chiuso l’Osservatore Romano e la tipografia e tanti uffici nelle congregazioni si apprestano finalmente a limitare il più possibile il lavoro dei dipendenti. Il Vaticano è di fatto a un passo dal lock-down, la peggiore ipotesi che il pontefice aveva cercato di scongiurare, quasi scaramanticamente sin dall’inizio della pandemia, quando faceva di tutto per minimizzare sui rischi e non creare allarmismo. In Vaticano fino all’ultimo non erano pochi gli organismi che avevano frenato in ogni modo la chiusura degli spazi museali, nonostante vi fossero i custodi che da tempo continuassero a implorare alla direzione una maggiore attenzione alla salute oltre che la dotazione di mascherine e guanti per il personale. A costringere il Vaticano ad adottare una ulteriore stretta era stato il primo caso di positività, un sacerdote che arrivava dalla zona rossa lombarda e aveva partecipato al convegno sulla intelligenza artificiale organizzato il mese scorso dalla Pontificia accademia per la vita. In molti si chiedono per quale motivo il Papa non voglia traslocare da Santa Marta all’Appartamento pontificio nel palazzo apostolico, molto più controllato. Lì difficilmente il micidiale virus può arrivare senza essere annunciato. Una ipotesi che però il Papa non vuole prendere in considerazione.