Coronavirus, fuga dal Nord verso il Sud: «Si sequestrino i tabulati telefonici di coloro che sono rientrati in Calabria da zone rosse»

In merito alla fuga dal Nord verso il Sud in questa delicata situazione, ecco qui di seguito la proposta degli avvocati Francesco Bianco e Gian Paolo Stanizzi: «Si sequestrino i tabulati telefonici di coloro che sono rientrati in Calabria da zone rosse. È il modesto invito che rivolgiamo alle Procure della Repubblica presso i Tribunali territoriali regionali, in questo momento di grande criticità sanitaria e pericolo per la salute pubblica. C’è da arrestare la corsa ad un criminale pericolosissimo –proseguono– un incensurato, non era mai stato individuato, un vero killer: il coronavirus. Forse avrà avuto, speriamo inconsapevolmente, tanti complici! Fuggitivi che hanno in fretta e furia abbandonato zone dichiarate rosse, zone dove quel criminale già aveva fatto le sue prime vittime. Zone dichiarate rosse da provvedimenti governativi, ignorati da tanti. Fuggitivi che a San Lucido, in provincia di Cosenza, pare abbiano festeggiato la festa dell’ 8 marzo insieme a tante altre persone. Fuggitivi che hanno fatto ritorno sul posto di lavoro, magari in un Palazzo di Giustizia o in un Ospedale. Un segnale – riteniamo – necessario da parte delle Procure della Repubblica perché se questi fuggitivi hanno nascosto la loro provenienza ed il loro eventuale cattivo stato di salute devono essere immediatamente denunciati per il reato di diffusione colposa di epidemia. Anche perché bisogna considerare tutto ciò che questo scriteriato comportamento ha causato: un totale stravolgimento della vita democratica del Paese, una privazione della libertà personale dei Cittadini, quasi tutti costretti ad un forzato, seppur domestico, regime carcerario! Un conseguente disastro economico i cui tempi di ripresa non sono facilmente prevedibili! E, soprattutto, un reato non di secondordine, un grave reato la cui pena oscilla tra 1 e 12 anni di detenzione. Un’ azione, quella delle Procure delle Repubbliche, educativa, sicuramente necessaria, che potrà – ce lo auguriamo – arginare comportamenti criminali da parte di cittadini incoscienti nella speranza di arrestare l’ odiato terribile killer. Un potenziale killer che potrebbe risiedere in noi stessi, veicoli inconsapevoli (anche se asintomatici) del virus. E che nessuno invochi il diritto alla privacy! Come stabilisce il regolamento europeo in materia è legittimo un allentamento dei lacci “per gravi motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, quali la protezione da gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero».