Commissioni agli agenti dei calciatori: si cambia, interviene la Fifa

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso delle commissioni agli agenti dei calciatori, sul quale è intervenuto anche la Fifa.

La diatriba tra Danilo Iervolino e Walter Sabatini ha fatto esplodere il “caso commissioni” in Italia, ma in realtà il problema esiste da tempo e adesso, per risolverlo o almeno attenuarne gli effetti peggiori, scende in campo la Fifa. Può essere il momento di svolta che un po’ tutti auspicano per ridurre le spese, per regolamentare la situazione e per evitare che qualche agente approfitti del proprio ruolo per ottenere dei guadagni indebiti.

È in fase di approvazione da parte del Consiglio della Fifa il Regolamento Agenti, un progetto che fa parte della riforma generale del sistema dei trasferimenti. Non è ancora stata fissata una data, ma entro l’estate questo regolamento otterrà l’ok definitivo. L’entrata in vigore è prevista per il giugno 2023: restano fuori, quindi, la sessione di mercato appena aperta e quella del prossimo inverno. La Fifa da tempo sta lavorando a questo progetto, perché è consapevole di quanto sia distorto un sistema che non prevede regole fisse sulle commissioni che possono essere chieste dai procuratori. Ma lo studio non si limita ad affrontare quest’aspetto.

Le misure Il Regolamento Agenti affronterà in profondità il problema. Ecco alcune delle misure principali che verranno inserite nel testo approvato a breve:

-La reintroduzione di un sistema di licenze obbligatorie e di sviluppo professionale continuo per poter fornire servizi di agente di calcio, che includerà l’obbligo di soddisfare i requisiti di idoneità, soprattutto per proteggere l’industria calcistica da individui che sono stati condannati per gravi accuse penali o altri gravi illeciti.

-L’istituzione di un tetto massimo per gli onorari, in particolare per evitare pratiche abusive.

-La limitazione della rappresentanza multipla, soprattutto per evitare conflitti di interesse. In pratica, nella stessa trattativa un agente non potrà rappresentare più di una delle parti coinvolte.

-Il pagamento di tutti gli onorari degli agenti attraverso la nuova Camera di compensazione Fifa, soprattutto per garantire una maggiore trasparenza finanziaria.

-L’istituzione di un efficace sistema di risoluzione delle controversie Fifa per affrontare le potenziali liti tra agenti, giocatori, allenatori, associazioni affiliate e club.

-La pubblicazione di tutto il lavoro svolto dagli agenti nei trasferimenti, compreso l’importo dei trasferimenti e delle commissioni pagate, per aumentare la trasparenza finanziaria, migliorare la credibilità del sistema dei trasferimenti e sostenere l’attuazione dei nuovi regolamenti.

Nell’ambito dei nuovi regolamenti e per garantire una maggiore trasparenza, la Fifa pubblicherà anche un elenco di agenti online su legal.fifa.com, con i dettagli di contatto di tutti gli agenti autorizzati e delle rispettive società, consentendo così a tutte le parti interessate di verificare se un determinato individuo è un agente autorizzato o meno. Trasparenza, equilibrio, legalità, moralità: sono queste le linee guida della Fifa nel progetto di regolamentazione del lavoro degli agenti.

I precedenti Insomma non dovremo più assistere a casi come quello di Erling Braut Haaland. L’attaccante norvegese è stato appena acquistato dal Manchester City: il club inglese ha versato 60 milioni per pagare la clausola di rescissione al Borussia Dortmund e altri 40 per le commissioni, che sono andati in parte al procuratore (Haaland era seguito da Raiola e dopo la sua scomparsa è rimasto comunque legato alla stessa agenzia) e in parte al padre. Nella storia del calcio uno dei giocatori che hanno portato più soldi al proprio agente (sempre Raiola) per le operazioni di mercato è sicuramente Paul Pogba. Il francese nel 2012 passò a parametro zero dal Manchester United alla Juve. Tra il suo arrivo a Torino e i successivi rinnovi, al procuratore furono versati circa 11 milioni. Nel 2016, poi, Pogba fece il percorso inverno: lo United versò 105 milioni, circa 25 dei quali furono girati all’agente (che ne prese altri 10 direttamente dal club inglese). Una percentuale altissima che nei piani della Fifa non sarà più possibile ottenere per completare una trattativa. È giusto specificare che non ci sia stato nulla di illecito nella vicenda di Pogba, di Haaland e in generale nelle altre operazioni svolte in questo modo. Si trattava di un modus operandi accettato da quasi tutti, una consuetudine che adesso la Fifa, molto attenta alle esigenze economiche dei club nel difficilissimo momento post-Covid, vuole limitare e regolamentare.