Clamoroso City, Guardiola non rinnova? C’è già il sostituto

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul Manchester City e sulla clamorosa indiscrezione che vedrebbe il rinnovo di Guardiola a rischio.

Diciamoci la verità, nel calcio – a maggior ragione in quello dei tempi più recenti, trasformato in frullatore ad azione continua che tutto consuma e tutto digerisce a velocità impressionate – la retorica degli sconfitti ha acquisito un ruolo sempre più marginale. Una sconfitta è una sconfitta, e rimane tale a prescindere da come sia arrivata, dal fatto che sia stata meritata o meno, o che abbia insegnato qualcosa o proprio nulla.

Quanto davvero può importare, per esempio, a un tifoso del City che la propria squadra abbia giocato meglio, creato di più, e a tratti messo alle corde il Real Madrid se poi in semifinale di Champions ci è andata la squadra di Ancelotti? Insomma, la sconfitta rimane niente di più che un punto basso da cui ripartire velocemente, e questo a prescindere dalla sua genesi.

Anche perché poi domani è un altro giorno, un’altra partita, un’altra storia da scrivere rapidamente per cancellare quella precedente, bella o brutta che sia. «Oggi è meglio di ieri e domani sarà meglio di oggi. Non vogliamo piangerci addosso. Abbiamo giocato al massimo ma non siamo riusciti a vincere». Parole di Pep Guardiola. Lo sconfitto, appunto, quello che tanto già oggi, appunto, a poche ore da quella delusione, ha la possibilità immediata di cancellare tutto, di riesumare la gioia dalle anime in pena dei tifosi del City battendo il Chelsea in semifinale di FA Cup – la sesta consecutiva per i blue di Manchester – e di conquistarsi l’ennesima finale di un’esperienza clamorosamente vincente alla guida dei Citizens.

Il tutto sapendo anche che poi ci sarà da andare a vincere l’ennesima Premier, che potrebbe essere la quarta consecutiva, un altro record di una squadra straordinaria. Eppure, nonostante questa lunga premessa, nella sconfitta dell’altra sera si è intravisto qualcosa in più della semplice delusione per una partita persa. E non si tratta solo di semplici percezioni, segnali da cogliere e decifrare. Infatti, il rigore calciato da Rudiger potrebbe davvero rappresentare la scena finale dell’esperienza europea di Pep Guardiola sulla panchina del Man City.

Una decisione non è stata ancora presa, ma le riflessioni sono in atto. Il club – che fra l’altro sta lottando anche fuori dal campo per difendersi dalle accuse di aver violato le regole e per le quali rischia pene severissime, fra cui addirittura la retrocessione – ne è consapevole e ha a propria volta iniziato a riflettere su un futuro senza il santone di Santpedor. Nessuna decisione è stata ancora presa, dicevamo. Anzi di tentativi di convincerlo a rinnovare quel contratto che scade alla fine della prossima stagione il club ne ha già fatti e continuerà a farli anche in queste settimane. Questo non significa però che la società si farà trovare impreparata di fronte alla prospettiva concreta di dover voltare pagina e dire addio al proprio tecnico. Tanto che il presidente del club campione d’Europa, Khaldoon Al Mubarak, sarebbe sempre più convinto di avere già in casa un degno sostituto. Si tratta del tecnico del Girona, club che fa parte della galassia City Group, Miguel Ángel Sánchez Muñoz, meglio conosciuto come Míchel.

Premettendo che sostituire uno come Pep Guardiola sarebbe un compito arduo per qualsiasi essere umano sulla terra, il quarantottenne spagnolo, che alla guida dei catalani sta compiendo un vero e proprio miracolo sportivo, si è già guadagnato la fiducia e il rispetto di tutti nella galassia City.

A Míchel, che pare stia anche già studiando l’inglese, vengono riconosciute doti importanti sia dal punto di vista tattico che della leadership. Doti che potrebbero regalargli l’opportunità professionale della vita. Tutto, però, dipenderà sempre e solo da Pep.