Caso Parma: procura FIGC conferma il tentato illecito, la Caf: “Perché avete aspettato 21 giorni?”

Durante l’udienza di oggi pomeriggio che riguardava il noto caso sms del Parma con protagonista l’attaccante Emanuele Calaiò, si sono espressi anche la procura della FIGC e la Corte d’appello federale. Ecco quanto dichiarato dalle parti:

La procura della FIGC: “La condotta di Calaiò già configura la fattispecie del tentato illecito. Avevamo chiesto la penalizzazione nello scorso campionato di Serie B, ma in subordine nella stagione 2018/2019: così avete deciso ed è previsto dal codice“.

L’obiezione di Pierluigi Ronzani, membro della Corte federale d’appello, nei confronti della Procura della FIGC: “Avete ricevuto la segnalazione sui messaggi di Calaiò prima della partita, avete mandato i vostri delegati sul campo per la gara, ma poi avete aperto l’inchiesta soltanto ventuno giorni dopo. Perché? Dovevate intervenire prima“.

La replica della Procura della FIGC: “Non stiamo discutendo sul fatto che la gara sia stata alterata o meno, ma sul tentato illecito. E in ogni caso noi abbiamo rispettato i tempi previsti dal codice per l’indagine“.

A riportare le dichiarazioni appena lette è “Sportface.it”.