Calciopoli – “Anatomia di un processo”: domenica e lunedì su History Channel. Quando il pallone finì alla sbarra

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su un documentario che verrà trasmesso su History Channel sul tema di Calciopoli.

I riflettori che si accendono all’improvviso in uno stadio, metafora perfetta di un’inchiesta che finalmente fa luce sul lato oscuro del pallone. Il primo piano del pm Giuseppe Narducci, l’ex magistrato che nel 2006 avviò un’indagine «nata casualmente, perché all’epoca mi occupavo con altri colleghi di indagini sulla criminalità camorristica». I titoli di apertura di Sky Tg24 del 2 maggio 2006 che svela l’apertura dell’inchiesta. Mancano 12 giorni alla fine della Serie A, 38 all’inizio del Mondiale, 41 al debutto dell’Italia contro il Ghana. Ritmo serrato: le testimonianze si fondono con le immagini dell’epoca e i contributi video e audio finiti agli atti del processo. Parte così “Calciopoli – Anatomia di un processo”, produzione originale che ricostruisce il più grande scandalo del calcio italiano, in prima tv domenica e lunedì su History Channel (canale 411 di Sky) alle ore 21. Il documentario è realizzato da Standy By Me per A+E Networks Italia, prodotto da Simona Ercolani, scritto da Antonio Plescia, a cura di Lorenzo De Alexandris; il produttore esecutivo è Fabrizio Forner, regia di Emanuele Pisano.

Il documentario di History Channel ricostruisce per la prima volta lo scandalo focalizzandosi sul procedimento penale: l’inchiesta napoletana e quindi il processo celebrato nel capoluogo campano. Lo fa sfruttando il punto di vista del pm Giuseppe Narducci ma dando spazio alle tesi difensive dei principali protagonisti della vicenda giudiziaria. Parla Paolo Bergamo, uno dei due designatori arbitrali coinvolti nello scandalo, che sedici anni dopo ribadisce che «per me è stata farsopoli, perché di vero non c’è niente». Parlano gli avvocati Paolo Trofino e Maurilio Prioreschi, i legali di Luciano Moggi, il grande accusato. «Calciopoli è stata identificata con Luciano Moggi, se ha una faccia è Luciano Moggi», racconta Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport-Stadio. L’ex dg della Juve compare nelle immagini di repertorio e negli audio delle intercettazioni. C’è anche l’emblematico primo piano del suo addio alla Juventus: «Da stasera il mondo del calcio non è il mio mondo».

Attraverso gli atti processuali – filmati delle partite incriminate, verbali, informative dei Carabinieri, intercettazioni, testimonianze in aula, foto dei pedinamenti – e con le interviste ad alcuni protagonisti, il documentario ricostruisce l’intera vicenda processuale e la tesi portata in aula dall’ex pm Narducci: l’esistenza di una associazione che alterava i campionati attraverso il controllo delle carriere degli arbitri e non solo. Sul piano penale, la vicenda di Calciopoli si è chiusa nella notte del 24 marzo 2015: per la maggior parte degli imputati, a partire da Moggi, in Cassazione è intervenuta la prescrizione. Le polemiche, in particolare per il parallelo processo sportivo, quello no: decisamente non sono mai andate in prescrizione.