Gazzetta dello Sport, calcio europeo: “Leo-Cristiano un record da marziani. Mille gol in due, tutti i numeri dei 2 fenomeni uniti dalla rivalità”

“Non possono vivere uno senza l’altro. Un po’ come Barça e Madrid. Sono il Clasico del calcio moderno. I duellanti. Diversi per carattere e sponsor, accomunati dalla voracità sportiva e da stipendi che si rincorrono come loro. Uno rinnova, l’altro batte cassa. Uno segna, l’altro prova a superarlo. COME PELÉ Ieri con il gol di Leo all’Atletico Madrid Messi e Ronaldo hanno tagliato insieme un traguardo simbolico, quello dei 1000 gol tra club e nazionali. Pelé c’è arrivato da solo, ma quelli erano altri tempi. Anni 60, un’altra era rispetto all’attuale anche se O’Rei oltre a segnare faceva pubblicità quasi quanto Leo e Cristiano messi insieme. Il brasiliano è stato il primo a monetizzare gol e popolarità, questi due hanno portato il business su un altro pianeta. INCONTRO IN SPAGNA Sono anni che si battono. Cris, nato 28 mesi prima, ha cominciato in anticipo e infatti ha qualche gol in più: 518 contro 482. Nelle presenze la distanza è più marcata, 773 a 613, e quindi la media è favorevole all’argentino che segna 0,78 gol a partita mentre il portoghese è a 0,67. Sono arrivati in Spagna a 9 anni distanza, Messi nel 2000 e Ronaldo nel 2009. Uno già affermatissimo e pagato 96 milioni di euro, l’altro da bambino. Dodicenne che non cresceva e che il Barça ha attirato a se anche grazie all’impegno di pagargli cure che non si poteva permettere, un ragazzone tutto muscoli e proteine che aveva già in bacheca un Pallone d’Oro. Ronaldo aveva un padre alcolizzato che lo ha lasciato troppo presto, Leo ha un padre-manager che non lo molla mai. Il primo urla, strepita e ama mostrare il fisico, il secondo ha un soffio di voce, le prende senza protestare e detesta i riflettori. IL DOMINIO Insieme hanno segnato l’inizio calcistico di questo secolo e la storia del loro sport. Hanno vinto gli ultimi 8 Palloni d’Oro, 5 a 3 per Leo, e 7 delle ultime 8 Scarpe d’Oro, 4 a 3 per Ronaldo che ne ha condivisa una con Luis Suarez, oggi amico e compagno di Messi. L’unico capace di segnare più della nostra famelica coppia spezzando brevemente il duopolio è stato Diego Forlan. Sono anni che si sfidano a colpi di gol: per i primi 2 anni Ronaldo era solo e se è vero che nel 2006-07 la sfida si chiuse 28-21 per il portoghese la battaglia vera è iniziata due anni dopo quando grazie all’arrivo di Guardiola, al cambio tattico e a una salute che da cagionevole è diventata ferrea Messi ha vinto la sfida stagionale 41-27. LA BATTAGLIA Poi ecco l’incontro sul terreno comune, la Spagna, la Liga. Leo astro in ascesa, vessillo dell’enorme produttività della cantera blaugrana, Cris campione affermato simbolo della nuova era Galactica lanciata dal progetto Florentino Perez 2.0. Messi segna più di Cristiano per altri 4 anni: 48-27, poi un tiratissimo 57-56, un esagerato 82-69 (151 gol in due, no comment) e 69-59. Negli ultimi due anni Ronaldo è riuscito a imporsi, 62-48 e 66- 62, in questa stagione a metà percorso la lotta è apertissima: 27 a 24 sempre per Ronaldo. PICCOLI GOL Che però oggi viene accusato di far gol solo alle piccole, e anche tutti insieme: quest’anno ha fatto 6 reti al Malmoe, 5 all’Espanyol e allo Shakthar, nessuna a Psg (due partite), Barcellona, Atletico, Siviglia, Athletic, Valencia, Villarreal… Ronaldo è andato a segno in 13 delle 30 partite giocate, il 43% delle gare, Messi in 16 su 26, il 61%. E nella stagione in corso Messi ha segnato il 48% dei suoi gol quando il Barça stava pareggiando contro il 24% di Ronaldo, che in compenso ha fatto il 35% delle sue reti quando il Madrid era già in vantaggio di 3 o più gol. IL DOPPIO DEI TITOLI Queste cifre sono recenti però se si guarda al duello dal 2009, anno dello sbarco di Ronaldo in Liga, il panorama per il portoghese è deprimente. Perché se i due hanno giocato quasi lo stesso numero di gare, 327 Cris e 347 Leo, e anche il numero di gol è simile, 340 e 353, l’ammontare dei trofei vinti è in schiacciante favore di Messi: 18 a 9. Leo doppia Cristiano, e la cosa non è passata inosservata agli occhi da competizione del portoghese. Che l’ha più volte rinfacciato a Florentino Perez, l’ultima quest’estate quando il presidente ha cacciato Ancelotti. Ronaldo non ha tutti i torti: lui i gol li ha sempre fatti, il Madrid non ha risposto con lo stesso ardore. E si è scontrato col Barça più forte della storia. Due volte. Prima con quello di Guardiola, trionfatore in 14 dei 19 tornei a cui ha partecipato prima di essere logorato e alla fine destrutturato dall’abrasivo Real Mourinho, e poi con questo di Luis Enrique, partito in blaugrana con un 5 su 6 in titoli vinti. La cosa fa imbestialire Ronaldo, che un anno fa a Zurigo quando riuscì a mettere le mani sul terzo Pallone d’Oro gridò sul palco la sua rabbia/felicità. Messi guardava e in introverso silenzio giurava vendetta. Da allora ha vinto quasi tutto e ha rimesso le mani sul Pallone d’Oro. PAPERONE RONALDO Per Ronaldo una soddisfazione economica: secondo Forbes nel 2015 ha guadagnato 79 milioni di dollari, 8 e mezzo in più del rivale. E per la rivista americana anche nel decennio Cris è nettamente davanti a Leo: 407 milioni a 350. Dopo anni di sguardi roventi stranamente quest’anno a Zurigo l’atmosfera tra i due era più distesa. Ronaldo ha accettato la sconfitta e persino il fatto che suo figlio, il piccolo Ronaldo Junior, abbia un debole per Messi. In attesa di capire se tra una ventina d’anni gli eredi potranno ridar vita al duello dei padri, Leo e Cris non mollano. Uniti dalla rivalità”. Questo è quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.