Caiata (Pres. Potenza): «Il calcio sembra un figlio viziato, prendiamo atto che la stagione è finita. Sulla quarta promossa…»

Intervenuto ai microfoni di “Stadio Aperto”, Salvatore Caiata, presidente del Potenza, ha parlato delle difficoltà della ripartenza in Serie C:  «Ho detto diverse volte in questi giorni che della grande famiglia dello sport, in questo momento il calcio sembra il figlio viziato. Mentre tutti gli altri sport, a livello mondiale anche, prendono coscienza che c’è una pandemia catastrofica e che ora lo sport non può essere un problema, il calcio no. Continua a voler essere autoreferenziale. Un segno lo ha dato la Lega Pro: mentre le altre rimandano il problema e non danno indicazioni, i presidenti della Lega Pro dicono che non vedono più le condizioni per giocare, tanto più in presenza di un protocollo complicato ed oneroso da attuare anche per la Serie A, della Serie C che già ha tutti i suoi problemi economici quotidiani non ne parliamo, è impossibile. Prendiamo atto che la stagione è finita, pensiamo alla prossima e dovremmo prenderci questo tempo per pensare a come riformare i campionati. Invece purtroppo perdiamo ancora tempo e diventa tutto estremamente complicato. L’idea di ricominciare a luglio e finire a dicembre… Già facciamo fatica a pagare questi stipendi attuali, stiamo litigando coi giocatori perché non abbiamo più risorse, e ne aggiungiamo altre? Mi sembra di perdere il lume della ragione. Sento che c’è la proroga: istintivamente i presidenti si chiedono, se i contratti sono prorogati chi li paga? Anziché dodici mesi ne devo pagare tredici? Se ci pensa la federazione, ben venga. La quarta promossa di C da dove dovrebbe arrivare? Su questo, qualsiasi decisione adottata sarà iniqua. L’unica scelta corretta è l’estrazione. Ovviamente ponderata, che rispetti le posizioni di classifica, con maggiori possibilità statistiche per chi era più in alto. La proposta del consiglio era sensata: giochiamo il tabellone play-off ad estrazione. Questo meccanismo è stato banalizzato a un’estrazione dai bussolotti, ma non era così. Chiaro che non è lo stesso del campo, ma nessuna soluzione può esserlo se non si riesce a giocare. Anche su un’eventuale migliore seconda ci sarebbero discussioni… E poi chi doveva fare i playoff fa ricorso, perché ha giocato una stagione per nulla. L’unico scenario per evitare i ricorsi credo sia l’estrazione, perché per parteciparvi si chiedeva di firmare la rinuncia ad eventuali azioni. Altrimenti non partecipi».