Brescia, da Cellino segnali di resa: «Ormai mi sento svuotato»

L’edizione odierna di Brescia Oggi ha parlato della situazione del club lombardo e in particolar modo di Cellino.

Sono poche parole. Molte meno di quelle che compongono le domande inviate via WhatsApp. Domande che al presidente Massimo Cellino tutti avrebbero voluto rivolgere. Una, in primo luogo: perché tutti quei cambi di allenatori? Il presidente, da Londra, risponde. Ma, appunto, brevemente. L’espressione, sulla base di quanto si può leggere di una stanchezza che pare di capire non sia solo interiore: «Le risposte a queste domande lei le ha già, sono sotto gli occhi di tutti! Io non ho l’energia per poter commentare, spero mi comprenda».

Domande, quelle che attendevano una risposta relative ai grandi progetti, alle delusioni di questo campionato, alle ragioni di una partenza a razzo e di una fine decisamente ingloriosa. «Io rimarrò a Londra – risponde, sempre nel messaggio -.Per fare questo lavoro ci vuole entusiasmo e tanta passione e ho ultimato tutte le scorte residue. Ahimè». Poche frasi, ma il cui contenuto non sembrerebbe lasciar dubbi sul futuro del rapporto tra il Brescia e Cellino. Parole dettate, forse dalla grandissima delusione per la retrocessione in serie C, per il modo in cui è avvenuta e per quanto è successo dopo, nella serata di guerriglia urbana. Senza dimenticare che ci si trova anche in una situazione in cui la piazza ha più volte manifestato il malcontento nei confronti del presidente Cellino. Quella girandola di allenatori, professionisti a cui, in alcuni casi sono state lasciate solo due giornate per salvare la baracca, non può avere certo riscosso il consenso di una provincia in cui il lavoro e il rispetto del medesimo sono sacri.

Una situazione quindi che ha allontanato sempre più il popolo biancoblù da squadra e società. Massimo Cellino, soprattutto nell’inverno scorso, ha abituato a repentini cambi di posizione anche per quanto riguardava il proprio ruolo societario. Questo in particolare mentre le vicende giudiziarie stavano per arrivare a quelle importanti pronunce che poi si sono rivelate tutte favorevoli al presidente del Brescia. Sotto questo punto di vista tutto non si è concluso dal momento che per il 5 luglio è stata fissata l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio di Cellino per reati fiscali. Il presidente del Brescia si è sempre presentato in aula «per rispetto ai giudici». Sotto un profilo cautelare Cellino ha riportato solo successi. Ora, con l’udienza preliminare s’entrerà a tutti gli effetti nel merito, alla luce.