Brandaleone: «Polacchi rottura con il passato, non li ha portati Curkovic e non sono state pagate commissioni milionarie»

“Tedino si è ripreso il Palermo e il Palermo si è ripreso Tedino. Il gioco di parole per spiegare come a Carpi si sia avuta netta la sensazione che questa squadra si senta sicura solo con un modulo. E che il tecnico, dopo serie di esperimenti, si sia piegato all’evidenza. Gli allenatori aspirano a giocare un calcio offensivo, con due o Tre attaccanti ma pochi ci riescono davvero. A Palermo negli ultimi anni non c’è riuscito nessuno, neppure tecnici come Ballardini o De Zerbi, per esempio, che hanno sempre applicato moduli tattici con più punte. A Carpi s’è avuta la sensazione che il Palermo abbia scelto definitivamente la strada tattica da seguire, ovvero il ricorso stabile al 3-5-1-1 (o se vogliamo 3-5-2).

Anzitutto per mancanza di un altro vero attaccante che garantisca continutà. Poi per la mancanza di un vero regista che renda possibile il rombo di centrocampo. Per le caratteristiche fortemente difensive di tutti gli interni (dagli anni di Barreto e Rigoni non si inserisce nessuno), infine per la presenza di giocatori esterni che se in forma possono garantire spinta e forza fisica. Dunque devono giocare più avanti, devono fare le ali. E non ci sembra un caso che martedì questo modulo sia funzionato nel giorno in cui Rispoli giocato ha migliore partita stagionale. Con
Aleesami potrebbe andare ancora meglio. Palermo «prigioniero» di un modulo? Forse sì, vedremo se sarà adottato anche in casa. Negli ultimi tre anni i tecnici che hanno provato a schierare tre attaccanti, che hanno giocato con la difesa a 4 e che hanno proposto solo due mediani sono costretti dai risultati a cambire idea. Tutto questo potrebbe comportare che gli attaccanti in organico siano addirittura troppi. Poiché Nestorovski e Coronado non si discutono, tutti gli altri sono destinati a ruoli secondari. Trajkovski, Embalo, La Gumina, Monachello e Balogh. Visto che nessuno tra i giocatori elencati per diversi motivi può reclamare una maglia da titolare, dovranno adattarsi tutti a
giocare sporadicamente e dovranno farsi trovare pronti, come accaduto a Embalo proprio a Carpi. Dalla carenza di punte all’abbondanza il passo è cortissimo.

Stanno diventando indispensabili invece i tre giovani polacchi, che rappresentano anche nell’immaginario collettivo il nuovo che avanza, il punto di rottura col passato. Non li ha portati Curkovic, bensì Lupo che li ha presi tutti e tre per meno di un milione. E non ci risulta che siano state pagate commissioni milionarie. Sono arrivati in punta di piedi e non sono stati imposti da Zamparini tra i titolari. La maglia se stanno guadagnando sul campo partita dopo partita, adeguandosi a giocare in ogni ruolo. Anche questo è venuto fuori dalla gara di Carpi, perché tre giorni prima con Murawski, Dawidowicz e Szyminski in panchina era sembrata tutta un’altra squadra”. Questo il pensiero di Carlo Brandaleone, espresso sulle colonne dell’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.