Brandaleone: “Palermo, a Cremona un pari che riporta indietro le lancette dell’orologio”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” attraverso un articolo a firma di Carlo Brandaleone si sofferma sul pareggio del Palermo a Cremona.

Sorpasso fallito, il Palermo pareggia e scivola al quarto posto per la vittoria del Venezia a Pisa. La squadra di Corini esce imbattuta dallo Zini, in caso di arrivo a pari punti sarebbe avvantaggiata nei confronti della Cremonese, ma un risultato che alla vigilia tutti avremmo sottoscritto con la penna d’oro sa di beffa, quasi di sconfitta. A fine partita gli oltre tremila fans rosa che hanno spinto la propria squadra sotto la pioggia sono rimasti muti e pensierosi, un po’ tristi.

Mentre la Cremonese festeggiava sotto la propria curva come se avesse vinto. Perché recuperare due gol di svantaggio giocando 76 minuti con un giocatore in meno ha avuto il sapore di un successo pieno. Di contro il Palermo deve chiedersi perché in due minuti all’inizio della ripresa ha sciupato questa straordinaria occasione per insediarsi al secondo posto in classifica. Un black-out che riporta indietro le lancette dell’orologio e che chiama in causa non solo la difesa ma tutta la squadra rosanero.

Incapace di controllare una partita che dopo il raddoppio di Ranocchia al 45’ del primo tempo e con i padroni di casa in dieci sembrava ormai chiusa. E invece non è andata così. Al 4’della ripresa Castagnetti ha riaperto la gara con un morbido tocco in area su assist da sinistra di Pickel dopo una battuta di Coda respinta da Pigliacelli. E due minuti dopo lo stesso Coda ha battuto da destra il portiere rosanero raccogliendo un lungo cambio di gioco di Johnsen. Due a due tra lo stupore dei fans rosa, che già pregustavano la quarta vittoria di fila.

Dopo il grande dispendio di energie per la rimonta, anche la Cremonese ha tirato i remi in barca. Vazquez e Coda sono usciti dal campo come gladiatori in trionfo, è toccato all’ex rosa Falletti tirare la carretta e il palermitano Quagliata non ha fatto male a sinistra. Alla fine abbracci in campo con stati d’animo diversi: tra le migliori cose del pomeriggio di Cremona il fatto che le due tifoserie si sono «rispettate», neppure un coro «contro», chiaro segno di un gemellaggio silente