Balotelli: «Io capitano dell’Italia segnale forte per immigrati africani. Su Ventura…»

Mario Balotelli, attaccante della Nazionale italiana, ha parlato in conferenza stampa insieme al CT Mancini, in vista del match amichevole di domani contro l’Olanda. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: «Sono stato abbastanza male in questi quattro anni, ma pensare al passato adesso non serve. Lo spareggio mancato? Ripeto ormai è acqua passata, dispiace ma testa a queste partite, ripartiamo da qui. L’affetto della gente? Mi viene difficile parlare di chi non mi vuole bene. Ho sempre saputo che ci sono persone che possono e vogliono starti vicino e ti vogliono bene. Io mi sono sempre concentrato su chi mi ha aiutato, in un momento come questo ringrazio loro e i tifosi che mi vogliono bene. Non tutti ti capiscono fino in fondo. La mia presenza in azzurro deve essere più per il gruppo. Mi sono ambientato molto bene, siamo un collettivo bello e unito. Fare il capitano per me non cambierebbe più di tanto. Sono in questa Nazionale per fare gol. Posso essere un esempio anche senza fascia. Per gli altri, gli immigrati africani, sarebbe un segnale forte. Strizione razzista? E’ un discorso complicato. Il razzismo l’ho vissuto quando ero più piccolo, oggi non so se sia vero razzismo o solo gelosia. Però fa male, è ora che l’Italia diventi come la Francia e l’Inghilterra. Come ho scritto, è ora di svegliarsi. Io Pallone d’Oro? E’ sempre sempre stato il mio sogno e non mi arrenderò mai. Provarci non fa male a nessuno. Se le squadre italiane sono diffidenti visto il mio passato? Secondo me è Mino Raiola che chiede tanti soldi. Quando c’era Conte non stavo benissimo fisicamente e fu una scelta giusta non convocarmi. Con Ventura ho parlato ma sinceramente non ho mai capito perché non mi ha convocato. Anzi, un’idea ce l’ho ma la tengo per me».