Avellino, Braglia: «Vorrei vincere un altro campionato prima di smettere»

Il tecnico dell’Avellino, Piero Braglia, ha parlato a “Rai Sport” di tanti temi, dal momento in casa biancoverde, le sue ambizioni, il suo desiderio e tanto altro.

Queste le sue parole:

«Dove può arrivare l’Avellino? Io ho sempre detto dal terzo posto in su, vediamo dove si può arrivare. Il momento più bello? Le vittorie dei campionati, il più brutto gli esoneri. Purtroppo fanno parte del gioco ma non sono mai belli e danno parecchio fastidio. Un voto alla carriera? Mi darei una sufficienza piena. Non è stato aspro, perché non c’è stata controparte. Sono stato io che ho detto una frase infelice, perché si rimane sempre nel limite dell’educazione, però sono stato io a dirgli che mi giravano le scatole, e gli ho detto porta rispetto, perché potrebbe essere uno dei miei figli. E ricalcare alcune cose, come ha fatto lui in telecronaca, marciandoci sopra, non è bello. Scuse? Non le chiedo, perché è una cosa che ci sta nel calcio”.

«Cosa non mi piace della C? Che in panchina ci sia seduta la procura, che ad ogni imprecazione ti danno una, due giornate di squalifica. Questo è un campo di calcio non è una chiesa. Mi piace dire le cose come sono, ma in questo mondo molte volte farei meglio a farmi gli affari miei, ma non ci riesco. Obiettivi? Vorrei vincere un altro campionato, prima di smettere. Ne ho vinti 6, una Coppa Italia, mi sono divertito tanto. Come si vince? Anche con la fortuna, con la bravura dei giocatori, un insieme di cose. Quando si vince non è mai facile”.