Atalanta, Pagliuca: «Caso Juve? Tutti devono giocare con le stesse regole»

Steve Pagliuca, co-chairman of Bain Capital LLC., poses for a photograph following a Bloomberg Television interview on the closing day of the World Economic Forum (WEF) in Davos, Switzerland, on Friday, Jan. 24, 2020. World leaders, influential executives, bankers and policy makers attend the 50th annual meeting of the World Economic Forum in Davos from Jan. 21 - 24. Photographer: Simon Dawson/Bloomberg via Getty Images

Stephen Pagliuca, co-chairman di Bain Capital e azionista di maggioranza dell’Atalanta, intervistato durante il Business of Football Summit organizzato dal Financial Times ha parlato così del caso Juve: «Il caso Juventus? Credo che ruoti intorno al tema del Fair Play. Applaudo alle leghe che fanno in modo che tutti, incluso il mio stesso club, giochino secondo le stesse regole. Questo è quello che è successo in Italia, in Premier League. E più leghe chiederanno ai propri club di agire con responsabilità, maggiore sarà l’equilibrio competitivo. L’NBA è fantastica da questo punto di vista, si assicura che tutti giochino secondo le stesse regole e applaudo a questo atteggiamento. Abbiamo guardato a diversi altri asset, tra cui anche il Liverpool una quindicina di anni fa. Ma l’Atalanta era ottima per noi, molto ben gestita, con poco rischio di retrocessione. Del resto rispetto agli sport USA il vero rischio di quelli europei è di retrocedere. Abbiamo amato subito l’Atalanta perché aveva un ottimo settore giovanile, è stata in grado di crescere giovani importanti ed è un competitor per il titolo in Italia. Aveva tutto ciò che volevamo».

«Cosa cambia tra Boston Celtics e Atalanta? La passione è tanta sia a Boston che a Bergamo. La maggiore differenza come ho detto anche prima è il rischio retrocessione, e seconda cosa ci sono molti meno controlli sui costi. Per questo si vedono spesso club europei finire nei guai dal momento in cui non ci sono limitazioni come in NBA ed NFL, soprattutto negli Stati Uniti d’America con il salary cap che limita spese incontrollate. Ho imparato molto dai Percassi in questo periodo, dal mod in cui hanno gestito la società e quello che sanno a proposito del mondo del calcio. Infine, un’ultima grande differenza è che noi negli USA investiamo davvero danti dollari nei settori giovanili, per crescere giocatori che siano in grado di competere. Piani per fare crescere l’Atalanta? Siamo molto ottimisti rispetto all’Atalanta, a cominciare dal completamento del nostro bellissimo stadio, che potrà offrire molto di più ai tifosi rispetto a prima. L’Atalanta può diventare un brand importante a livello globale e stiamo già cercando di trovare strade per monetizzare i nostri follower. E la Serie A? Credo che il prodotto sul campo sia ottimo, mi pare che dieci dei venti club abbiano investitori americani e sono sicuro che si stiano focalizzando sul creare una grande lega e sul riportare grandi calciatori. Per questo dobbiamo concentrarci sulla crescita dei ricavi da diritti televisivi e da sponsor».