Corriere dello Sport: “Crisi Palermo: Non è il tecnico il problema. Ballardini, De Zerbi, Corini e Lopez hanno lavorato con una squadra senza leader”
“Una squadra sbagliata sin dall’inizio, cui nessun allenatore ha saputo veramente dare un’anima o un’identità perché i limiti erano troppi e troppo evidenti, negati solo da uno Zamparini così preso dai problemi finanziari da trascurare colpevolmente la parte tecnica. Interlocutori (i 4 ds succedutisi in stagione) che non sono riusciti a fare ragionare la proprietà e convincerla che senza leader (un portiere, un difensore di personalità, un vero regista) il rischio della retrocessione sarebbe stato altissimo, quasi inevitabile. E oggi è troppo tardi anche per Baccaglini, che prima dovrà dimostrare di poter realmente acquistare il pacchetto azionario del club, e se diventerà davvero il padrone del Palermo, sarà costretto subito ad investimenti corposi per ricreare una squadra credibile anche per la serie B. NUMERI RACCAPRICCIANTI. Alle possibilità di provarci ancora (i punti di ritardo dalla salvezza in fondo sono rimasti 7 anche se nel frattempo i rosa sono stati scavalcati dal Crotone), credono davvero in pochi. Le opportunità, a cominciare dal calendario abbordabile delle ultime 4 giornate, rimangono sempre sulla carta perché nei fatti troppe volte il Palermo ha fallito qualsiasi occasione di riscatto. 21 sconfitte di cui 12 al Barbera, l’azzeramento del fattore campo, 12 situazioni di vantaggio smarrite e trasformatesi spesso in umilianti ko, una difesa di burro, sono dati eloquenti che non possono più essere smentiti. Le medie pressoché simili dei 4 allenatori che si sono alternati sulla panchina chiariscono che il problema non sta nel manico ma nella qualità a disposizione. Il migliore al momento resta Eugenio Corini, sia pure di misura, che senza fare miracoli, comunque un minimo segnale di risveglio l’aveva dato, prima del solito caos creato da Zamparini con conseguenti dimissioni dell’ex capitano. GLI ERRORI DI LOPEZ. Pur in un contesto obiettivamente impossibile e con un organico illogico (troppi giovani e molti doppioni), l’ultimo tecnico della serie, Diego Lopez, non ha trovato la chiave giusta ed oggi dà l’impressione di non avere più in mano la situazione. In due mesi ha smontato e rimontato il Palermo cambiando settimanalmente formazione, modulo e uomini e il risultato prodotto è stato quello di aumentare la confusione. Ha alternato due portieri esordienti finendo per bruciarli entrambi, ha spiegato che la squadra si riconosce meglio nel modulo a 3 ma ha insistito a lungo su quello a 4, prima ha puntato sugli inesperti Balogh e Sallai, poi dopo il primo gol di quest’ultimo, li ha tolti rilanciando Trajkovski, che domenica è rimasto in campo per 90′ nonostante un evidente calo. La sua difesa è che le ha provate tutte per centrare i risultati, ma di fatto oggi il Palermo non ha un volto né una ossatura minima su cui basarsi. Lopez è un combattente ma non ha trasmesso alla squadra neppure la tempra necessaria per chi si deve salvare. L’inizio positivo (4 punti con Napoli e Crotone), si è trasformato in un incubo con una fase difensiva imbarazzante: 13 gol subiti nelle ultime 4 gare. Non è ancora finita ma domenica si va a San Siro a sfidare il Milan”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.
