Repubblica: “Lo spettro del crac societario resta fuori dallo stadio”

“L’unica differenza con le altre partite di campionato è stata l’esposizione di uno striscione contro Zamparini sulla cancellata della curva nord la notte prima della partita di ieri sera. “Non è la tua azienda, è la nostra città, fuori dai c…, vendi la società”. L’approccio dei tifosi con la partita, per il resto, è stato lo stesso del solito: pochissima gente sugli spalti e la rivendicazione del senso di appartenenza calcistica come giustificazione usata da chi ha deciso di andare allo stadio. È come se le notizie sull’istanza di fallimento depositata venerdì dalla procura di Palermo e notificata ieri alla società di viale del Fante fossero rimaste fuori dal “Barbera”.
La pazienza dei tifosi era già al limite prima delle notizie delle ultime ore. E c’è chi giudica il rischio fallimento come una opportunità per il futuro. «Per me cambia poco – dice Francesco Palermo – il mio unico desiderio è che Zamparini se ne vada quanto prima. Se il prezzo fosse il fallimento sarei disposto a pagarlo. Ci sono tanti esempi di società che non sono scomparse e hanno semplicemente cambiato guida nel corso dell’iter fallimentare». Il ritorno al loro posto dei tifosi della Curva Nord 12 non ha riempito più di tanto lo stadio. La loro presenza, oltre che per il ricordo di un ultrà morto la settimana scorsa, si è fatta notare per uno striscione di una trentina di metri con la scritta “Ogni passo, ogni scelta, ogni nostra decisione è soltanto incondizionato amore”. «Per noi la scelta di tornare allo stadio – spiega un ultrà – non è legata al pericolo del fallimento, ma solo perché non vogliamo più sostenere da soli il peso di una protesta che ci ha visto mandare un messaggio forte alla proprietà. Zamparini deve vendere». Lo spettro del fallimento non sembra aleggiare più di tanto. Sugli spalti del “Barbera”. Sono in pochi quelli che hanno scelto di tornare allo stadio solo dopo le notizie filtrate dalla procura. «Avevo detto che non avrei più messo piede allo stadio – dice Giuseppe Scaglia – ma ho deciso di tornare solo perché lo merita la squadra. Pensiamo a vincere il campionato, poi fra procura e destino qualcosa di buono succederà. Zamparini può fare fallire il Palermo, ma non distruggerà mai la mia passione».
Sul fronte dell’istanza di fallimento, intanto, ieri la quarta sezione fallimentare del tribunale di Palermo ha notificato via posta elettronica certificata all’indirizzo Pec del club di viale del Fante l’avvenuto deposito dell’atto. Nei prossimi giorni il presidente della sezione fallimentare Giovanni D’Antoni nominerà il giudice delegato che avrà il compito di esaminare il contenuto dell’istanza. Sarà il giudice delegato a fissare la data dell’udienza pre fallimentare non prima di due settimane e non oltre i quarantacinque giorni dalla nomina. All’udienza fallimentare sono ammessi oltre alla procura e al Palermo anche i creditori, qualora lo volessero. L’udienza pre fallimentare si terrà davanti ad un collegio di tre giudici che al termine deciderà se respingere l’istanza di fallimento o aprire la procedura fallimentare vera a propria. Fino alla data dell’udienza il Palermo può depositare documenti e memorie a sua difesa”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.