Vittoria e bel gioco: il Palermo di Ballardini convince. Sperando non sia un fuoco di paglia

Via le critiche, i fantasmi del passato, le voci gufatrici, quello scomodo quartultimo posto. Ballardini e il suo Palermo, finalmente, possono gioire. Contro il Frosinone arriva la prima vittoria dell’era di Davide. Una vittoria che, se non fosse arrivata, avrebbe probabilmente messo fine in maniera molto prematura all’esperienza del tecnico ravennate in Sicilia. A dire il vero, forse neanche una semplice vittoria sarebbe bastata: la panchina di Ballardini scricchiolava troppo, dopo gli ultimi risultati, per potersi salvare con un successo striminzito o sofferto. Invece sono arrivate quattro reti, un 4-1 ed una convincente prestazione, la prima quest’anno con la P maiuscola.

I rosanero giocavano comunque con la matricola del campionato, è giusto dirlo: una squadra ben organizzata ma sulla carta inferiore al Palermo in quanto a qualità dell’organico. Sia per i valori tecnici in campo che per dare una scossa a morale e classifica, la vittoria era d’obbligo. Sorrentino e compagni, comunque, non hanno deluso. E pensare che alla lettura delle formazioni più di un paio avranno destato qualche dubbio sulle scelte di Ballardini: in primis sull’esclusione di Gilardino per fare spazio a Djurdjevic, ma anche sulla scelta di Trajkovski al posto di Brugman nel trio offensivo. E’ bastato un quarto d’ora per fugare ogni perplessità. Pronti via ed è già palo: il nono, colpito da Djurdjevic. Ci pensa poi Goldaniga ad aprire le marcature. Quindi il decimo legno, stavolta di Hiljemark, e la prima rete del “Mudo” che finalmente si sblocca e firma il 2-0. Difficile da credere che quella squadra, fiacca e poco incisiva, fosse realmente il Palermo. Troppe azioni da gol, troppo padrona del campo. Qualcosa non quadrava. Ed infatti il 2-1 di Sammarco aveva quasi rimesso coi piedi per terra tutto l’ambiente rosanero.

Ma è la serata del Palermo. La perla di Trajkovski nel secondo tempo, prima rete in A del macedone, ha spianato la strada verso la vittoria poi sigillata definitivamente dal quinto gol stagionale di Gilardino. Al di là del successo, che fa scavalcare in un solo colpo Genoa, Udinese e (momentaneamente) Sampdoria, sono tanti gli spunti della partita di sabato pomeriggio. La squadra rosanero ha ripreso a fare gol: quattro, più di tutte le reti messe assieme da quando Ballardini è in panchina. La ribalta dei tanti giocatori in appannamento, poi, ha fatto il resto. Lazaar ha ripreso a spingere e a crossare come lui sa fare, ed infatti è suo il traversone da cui nasce il gol del numero 11. Hiljemark, in ombra dopo il grande avvio di stagione, ha corso a tutto campo ed è risultato tra i migliori fino al momento della sostituzione. Jajalo Chochev non si sono fermati un minuto, lottando su ogni pallone. E Vazquez, beh il “Mudo” finalmente ha ritrovato il gol anche se la sua prestazione è ancora da rivedere. E’ stata poi anche la partita di Aleksandar, tra i migliori in campo, del numero 6 rosanero, bomber aggiunto e certezza nel reparto difensivo, e del “violinista”, ancora una volta nel tabellino dei marcatori e capocannoniere di questa squadra, come prospettato ad inizio stagione.

Dopo questo 4-1 non possono che essere tutti promossi. Dall’allenatore all’undici titolare, che finalmente ha mostrato il giusto spirito per affrontare la seconda parte di questo campionato. Ma sarà soltanto un fuoco di paglia? A guardare le incolori performance contro Juventus, Alessandria ed Atalanta, dubitare è lecito. Domenica prossima la trasferta genovese contro la Sampdoria sarà la giusta partita per convincere tutti che questa vittoria non è solo un miraggio. Che questo Palermo è davvero rinato.