Vaccino, in Israele si fa anche da Ikea: “Se non vuoi venire da noi, verremo da te”

In Israele, il gigante del mobile Ikea ha allestito stazioni di vaccinazione nei suoi negozi in tutto il Paese, come parte della campagna di immunizzazione nazionale. La multinazionale svedese gialla e blu ha allestito stazioni pop-up nei suoi negozi con un ampia fascia oraria a disposizione dei clienti: dalle 10:00 alle 17:00. Il Magen David Adom (MDA) e il Ministero della Salute stanno inoltre istituendo centri per la somministrazione del vaccino contro il Covid anche in centri commerciali in tutto il territorio nazionale.

Secondo quanto riporta il “The Jerusal Post”, lunedì sono stati somministrati vaccini anche nel mercato Mahaneh Yehuda di Gerusalemme, così come nei grandi centri commerciali di Eilat, Ashdod e Beersheba. Ma per raggiungere anche la popolazione più giovane i vaccini sono stati somministrati negli ultimi giorni anche nei bar e nelle piazze di Tel Aviv, e in alcuni casi, l’iniezione era anche accompagnata da cibo offerto dai locali.

«Il nostro obiettivo principale è far vaccinare tutti», ha detto un portavoce della MDA. «L’idea è che se non vuoi venire da noi, verremo da te. Abbiamo speciali stazioni di vaccinazione pop-up che possono essere installate rapidamente quasi ovunque».
Strutture per la vaccinazione apriranno presto anche nelle grandi aziende private e centri industriali grazie ad un’iniziativa separata guidata da Magen David Adom, dal Ministero della Salute, dall’IDF e dall’Associazione dei produttori. Aziende come HP Israel, Osem Nestle, SodaStream, Unilever ed Elbit Systems stanno organizzando strutture per permettere ai dipendenti di vaccinarsi direttamente sul posto di lavoro.

Nel frattempo Israele sta allentando il suo lockdown grazie al grande numero di dosi di vaccino già somministrate: sono circa 4.4 milioni gli israeliani già sottoposti all’iniezione negli ultimi mesi. Dal 21 febbraio, piscine, palestre, eventi culturali e sportivi, hotel, musei possono riaprire e accogliere solo chi possiede il Green Passport (un documento che attesta l’avvenuta vaccinazione), ma sono ancora richiesti il distanziamento sociale e le mascherine. Anche parte delle scuole ha ripreso le lezioni in presenza ma solo nelle aree dove non c’è alta diffusione del virus.