Tuttosport: “Parma, spiraglio per la A. Calaiò, sfogo in lacrime: «Sono distrutto, io sempre corretto»”

“La richiesta della Procura federale è pesante, ma lascia aperto più di uno spiraglio attraverso il quale il Parma intravvede la possibilità di conservare la Serie A appena conquistata. Ieri, al processo per i “messaggini” inviati da Emanuele Calaiò a due giocatori dello Spezia alla vigilia della gara contro i liguri, gesto che è costato al Parma e al giocatore un deferimento per tentato illecito, la Procura federale ha chiesto al tribunale una pena con afflittività differente per il club: due punti di penalizzazione nella stagione appena conclusa (e quindi conseguente perdita della Serie A a vantaggio del Palermo) oppure sei punti per la stagione alle porte, mantenendo così la permanenza nel massimo campionato. Il motivo di questa (abbastanza anomala) “doppia possibilità” di sentenza proposta dagli stessi inquirenti sta probabilmente ne fatto che già in sede di istruttoria non vi era uniformità di vedute circa il capo di imputazione tra chi propendeva per il più severo “tentato illecito” e chi invece per il più morbido “comportamento antisportivo”. Ha prevalso la linea più dura, ma evidentemente la spaccatura ha pesato. Il Palermo è stato ammesso al procedimento per il suo interesse diretto in relazione alla posizione in classifica nel corso dello stesso campionato di Serie B. Inammissibile, invece, l’istanza di ammissione avanzata dal Venezia. Posizione univoca degli inquirenti, invece, nei confronti di Emanuele Calaiò per il quale la Procura federale ha chiesto 4 anni di squalifica e 50 mila euro di multa. L’attaccante ha voluto rilasciare una dichiarazione in apertura del procedimen «Mi sono sempre comportato da professionista, sono un esempio per i giovani, ho sempre insegnato loro il rispetto, la lealtà e la correttezza. Ho passato un’estate infernale, orribile. E’ la prima volta che mi trovo dentro queste mura – ha detto l’attaccante, difeso dall’avvocato Paolo Rodella – non sono mai stato coinvolto in nessuna questione illecita e non mi aspettavo neppure di arrivare in questa situazione per dei messaggi innocui, stupidi, scherzosi, che non avevano un secondo fine. Sui giornali ogni giorno c’era la mia foto come se fossi un criminale: ho passato giorni a giustificarmi con i miei figli che sono grandi e leggono il giornale. E’ bruttissimo, non lo auguro a nessuno. Ho 36 anni, sono quasi a fine carriera. Ho fatto 20 anni di calcio, ho girato tante piazze importanti e in tutte ho lasciato il segno non solo a livello tecnico, ma anche fuori dal campo. Ho giocato anche a Catania e a Siena, club che sono stati coinvolti in vicende poco chiare, ma io non ne sono mai stato toccato perché sono una persona pulita, corretta e queste cose non le faccio. Sinceramente io vorrei finire la mia carriera come l’ho iniziata, dando tutto me stesso in campo e fuori dal campo, e non vederla macchiata da una situazione che non mi appartiene».  Edoardo Chiacchio, legale del Parma chiamato a rispondere per responsabilità oggettiva ha difeso così: «Cosa può fare una società di fronte a un sms? Qual è il potere di controllo?». L’avvocato del club ducale ha poi ricordato alcuni precedenti legati al processo “Dirty Soccer”: «una questione molto più grave: Paganese e Poggibonsi hanno ricevuto un solo punto di penalizzazione per il comportamento dei rispettivi dirigenti. Come si fa a chiedere due o addirittura sei punti per il Parma? E poi la Procura non considera un altro aspetto: pur con due punti di penalizzazione nell’ultima Serie B, il Parma avrebbe comunque il diritto di giocare i playoff». La sentenza è attesa per il fine settimana, probabilmente già venerdì.”. Questo quanto riportato da “Tuttosport”.