Tuttosport: “Offerta shock del Milan per Belotti. Cutrone e Nestorovski coinvolti” – i dettagli

L’edizione odierna di “Tuttosport” riporta di alcuni movimenti di mercato tra Milan e Torino, che vedrebbero coinvolti in primis l’ex Palermo Andrea Belotti, ma non solo: “Ci risiamo. Il Milan è tornato alla carica di Belotti e il Toro ha di nuovo detto no. Non è stata una trattativa vera e propria ma un tentativo da parte rossonera di capire se Urbano Cairo avesse cambiato idea sul conto del Gallo. Ricordiamo che i milanesi sono in attesa di sapere dall’Uefa come potranno agire nel prossimo mercato (a pagina 17 del giornale tutti gli aggiornamenti sulla situazione rossonera), ma, intanto, si stanno muovendo con passi felpati. Gattuso ha detto che arriveranno pochi rinforzi, seppur di un certo spessore, ed è la conferma che Mirabelli non sta perdendo tempo. Ma torniamo all’indiscrezione dell’ultima ora. Tutto è nato durante la sfida d’andata di Coppa Italia tra Torino e Milan al Filadelfia, dove c’erano i vertici di tutte e due le società. A margine dell’incontro Mirabelli ha presentato la sua proposta (esplorativa): Cutrone a titolo definitivo più 50 milioni in contanti. A questi, però, andrebbero scalati i 12 milioni che i granata devono ancora versare (dopo aver già pagato 2 milioni) per il riscatto obbligatorio di Niang. Quindi la cifra da incassare sarebbe di 38 milioni. Più, ovviamente, il giovane Cutrone che, comunque, ha un valore di mercato che oscilla tra i 15 e i 20 milioni. Giocatore che, tra l’altro, Petrachi ha già trattato in passato, pensando a lui come a vice Belotti. Ma alla fine la scelta fu Sadiq in prestito. Ma questi erano dettagli di parecchi mese fa. La novità è che, in maniera molto soft, i rossoneri sono tornati all’attacco. E Urbano Cairo, per l’ennesima volta, ha ribadito che il Gallo non è in vendita. Che lo vuole tenere per costruire, attorno a lui, un Toro ancora più forte. A conferma di questa esplorazione rossonera c’è forse (indirettamente) il successivo intervento di Mazzarri alla vigilia della sfida con il Milan. «Belotti? Se si vuole crescere, i giocatori più importanti devono restare. Altrimenti devono arrivare giocatori ancora più forti». Il tecnico toscano ha forse voluto dire la sua, dopo la “proposta” volante di Mirabelli?

CLAUSOLA SEMPRE VALIDA Intanto cominciamo da una conferma: la clausola di 100 milioni per l’estero è sempre valida. Se qualcuno si presenta con questa cifra, il Gallo è libero di andarsene. Vale per le società straniere ma, ovviamente, se si facesse vivo qualche club italiano con questa cifra otterrebbe il via libera. Siamo solo all’inizio di una nuova telenovela, sempre snervante per i tifosi granata. Come la scorsa estate. E con gli stessi interlocutori. Con il capitano che non si è ancora esposto in prima persona: non gli abbiamo mai sentito dire di voler restare in granata. Sin da bambino è tifoso rossonero e tra le sue aspirazioni c’è giocare in Europa. Poteva (e potrebbe ancora) farlo con il Toro: se solo avesse segnato qualche gol in più, a quest’ora il più sarebbe fatto. L’altra certezza, oltre alla clausola ancora esistente, è che il presidente non ha nessuna intenzione di venderlo. E, possibilmente, non al Milan: anche perché Cairo è rimasto indispettito dal comportamento che i dirigenti rossoneri avevano tenuto la scorsa estate. E se si mette in testa qualcosa, è difficile schiodarlo dalla sua posizione.  In mezzo a tutto questo c’è la volontà del giocatore. La società, per incentivarlo, e non solo a livello salariale, a lui e agli altri big deve garantire una campagna di rafforzamento all’altezza della situazione, per poter disputare una stagione importante. Le basi sono solide.  Questo Toro, come ha confermato Mazzarri, può giocarsela contro tutti.

Bluff a parte, la strada è tracciata. In estate il Torino dovrà ingaggiare almeno un nuovo attaccante, e questo non potrà essere certo Damascan, il baby moldavo (in attesa di passaporto comunitario rumeno) già prenotato a gennaio. Damascan è stato infatti preacquistato con una chiara indicazione: inizialmente sarà l’ultima punta a disposizione di Mazzarri, secondo le nuove gerarchie della prossima stagione. Il 19enne dovrà ambientarsi, imparare la lingua, abituarsi a tattiche, usi e metodologie di allenamento anche molto diverse da quelle fin qui “frequentate” nel suo Paese. Il suo percorso di crescita è immaginato dal Torino per gradi, senza eccessive pressioni, responsabilità. Damascan è considerato un talento ma di prospettiva: non può dare garanzie in senso stretto fin da subito. E tantomeno può essere equiparato a un vice-Belotti di ruolo. Basta e avanza il ricordo di Sadiq. A luglio torneranno dai prestiti i jolly offensivi Boyé, Parigini e Aramu, ma saranno nuovamente messi sul mercato: non sono considerati valori aggiunti per il prossimo campionato. Il Torino chiuderà la stagione con un solo centravanti vero, Belotti, e con un trio di qualità alle sue spalle, tra esterni offensivi (Iago ed Edera) e trequartisti (Ljajic): un trio che sta chiudendo il campionato tra consensi, assist e gol. Tutto da vedersi, invece, sarà il destino di Berenguer: costato 6 milioni, ma risultato non all’altezza di reggere con continuità ambizioni medio-alte. Rivenderlo immediatamente significherebbe quasi certamente affrontare una minuvalenza. Più logico e plausibile, invece, cederlo in prestito con diritto di riscatto (in A o anche in Spagna), nella speranza di seguirne da lontano i progressi: cosa che consentirebbe di recuperare il denaro speso, a gioco lungo; oppure di riavere nel 2019 un Berenguer più maturo ed efficace, da reinserire in rosa. E poi c’è Niang: perché di Niang non potevamo certo dimenticarci. Come narrato la scorsa settimana, il suo agente (Raiola) sta già muovendosi per trovare una soluzione, d’intesa col Torino (e uno dei sondaggi preventivi è stato effettuato con il Nizza). Niang ha dimostrato in questi mesi, tanto con Mihajlovic quanto con Mazzarri, di essere più un problema che una risorsa. E le frecciate lanciate da WM alla vigilia del Milan lo confermano una volta di più. Niang sarà messo sul mercato, in coincidenza con il riscatto obbligatorio da parte del Torino (12 milioni ancora da versare): recuperare l’intera cifra appare un miraggio; anche per lui la strada del prestito con diritto di riscatto è quella più realistica, a oggi (considerando soprattutto il mercato internazionale). Nella prossima stagione Mazzarri oscillerà tra il 3-4-1-2, il 3-4-2-1 e il 3-5-2. Disporre di Belotti (se effettivamente Cairo non lo venderà), di 3 jolly come Ljajic, Iago ed Edera e di un attaccante di qualità che possa fungere da vice-Belotti o da spalla del Gallo è una delle priorità del mercato, già sottolineata da Cairo, Petrachi e Mazzarri in questi giorni di discussioni preventive, proiettate sulle trattative da affrontare. Il nome del palermitano Nestorovski è uno dei più chiacchierati. E indica una strategia, una rotta, anche se alla fine non dovesse essere lui il prescelto“.