Sampdoria-Fiorentina. Perde il telefono con le foto del figlio malato: gli ultras viola glielo ritrovano

Il portale “FirenzeToday” racconta la storia di una ragazza, aiutata dai supporter viola.

Le storie della tifoseria fiorentina ultimamente sono state legate ad episodi negativi. Prima quello del 28 agosto scorso, dove l’allenatore del Napoli Luciano Spalletti arrivò a puntare il dito ad un tifoso dietro di lui per le ripetute offese ricevute durante la gara, poi quello più recente, relativo a Fiorentina-Inter, dove un tifoso nerazzurro è stato aggredito in Maratona per aver esultato in maniera troppo goliardica davanti ai sostenitori locali.

Pericolosi, irascibili, gente poco sicura. Ma è davvero così il tifo viola? Non sembrerebbe dalla storia raccontata da Viola Chiuchiolo, tifosa da sempre innamorata della Fiorentina, coprotagonista di una storia a lieto fine proprio grazie al gruppo organizzato del tifo viola, che domenica ha sostenuto a Marassi la squadra contro la Sampdoria: “La mia amica Ines si trova da un po’ di mesi all’ospedale Gaslini di Genova, perché suo figlio Riccardo, di due anni, purtroppo è affetto da un rarissimo tumore. Per questo la mamma cerca di vivere ogni giornata al massimo per regalargli più esperienze positive possibili e per condividere con lui il tempo nel miglior modo. Dato che sia io che loro siamo appassionati di Fiorentina, ho proposto di andare a Marassi per vedere la partita contro la Sampdoria, ovviamente nel settore ospiti. Ad inizio del secondo tempo Ines si è accorta di aver perso il cellulare, che non solo racchiudevano i ricordi di quella giornata, ma anche tutti i video e le foto insieme a suo figlio Riccardo. Per questo motivo è andata nel panico, ed è partita una ricerca da parte di tutta la gradinata di questo telefono”. Ed è qui che Viola e la sua amica Ines hanno scoperto che la parola ultras non ha sempre un’accezione negativa: “Ci trovavamo nella gradinata più in alto, quindi abbiamo deciso di scendere nella gradinata inferiore, occupata dalla tifoseria più calda. E’ qui che abbiamo avuto la bella sorpresa: il cellulare era stato perso lì già nel primo tempo, ed era stato conservato da loro, che stavano aspettando che arrivasse il proprietario. Potevano fregarsene, potevano rubarlo, invece lo hanno trovato, conservato e restituito, dimostrando un grande cuore”.

“Sono sempre andata in curva – racconta Viola – e non ho mai assistito a scene aggressive o violente, anzi, ci ho sempre visto tanti bambini con i propri genitori. Si sa, la goliardia fa parte del clima dello stadio, ma penso che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Gli episodi negativi capitano in tutti gli stadi, non solo in quello di Firenze. Penso che il tifo della Fiorentina sia una delle tifoserie più rispettose che ci siano in Italia”. Il sogno di Viola e Ines adesso, è quello di poter portare Riccardo a vivere la passione del tifo viola proprio al Franchi, in Curva Fiesole: “La mia amica, che è più appassionata che tifosa, è rimasta notevolmente colpita da questo gesto. Adesso il nostro obiettivo è portare Riccardo nella casa della Fiorentina, precisamente in Curva Fiesole, per fargli vedere dal vivo cosa significa tifare questa squadra e per fargli sentire le emozioni che solo al Franchi si possono vivere”.