Salvini: «I 400 milioni del governo? Sono sei euro a testa. In Italia servirà una ricostruzione senza precedenti»

Intervenuto ai microfoni del “Corriere della Sera”, Matteo Salvini si è espresso così in merito all’emergenza Coronavirus: «I 400 milioni del governo? Sei euro a testa… Però bene Conte quando dice: se è così facciamo da soli. Per ricostruire bisognerà coinvolgere i migliori. Io mi impongo di pensare positivo. Soltanto, non vorrei che da lunedì ci fossero gli italiani in fila fuori dai Comuni a chiedere soldi che non ci sono. Attenzione con i sindaci. I soldi annunciati sono quelli che già facevano parte dei bilanci, e che i Comuni stavano usando per altro. Se ascoltando la televisione al sabato sera, uno si sente dire che ci saranno i buoni per la spesa, le bollette e quant’altro, magari s’ingenerano aspettative a cui poi difficile dare seguito. Ci sono sindaci che mi scrivono, preoccupatissimi: non abbiamo una lira, non abbiamo personale… I 400 milioni, quanto sono a persona: 6 euro?. Cosa mi aspetto ora? Che si stampasse moneta. La Svizzera, compilando un foglio, ti mette a disposizione fino a 500mila euro, la Gran Bretagna ti garantisce fino all’ 80% dello stipendio, gli Usa destinano fino a 2.000 euro a famiglia. Loro possono farlo. Noi no, perché abbiamo l’euro. E, mi faccia dire, anche questa Europa. Noi abbiamo scritto un decreto di 19 articoli per mettere a disposizione le casse integrazioni. Se il governo non impone che siano le banche, con la garanzia dello Stato, ad accreditare subito le casse integrazioni sui conti dei cittadini, diventa un problema serissimo. Anche i sindaci, preferirebbero di gran lunga che lo Stato garantisse per i debiti dei Comuni. Allora sì che si libererebbero grandissime risorse per affrontare l’emergenza. Quella sanitaria e quella economica. Una volta sconfitta l’emergenza sanitaria, l’Italia avrà bisogno di una ricostruzione senza precedenti, uno sforzo collettivo gigantesco. Come in ogni dopoguerra. E per ricostruire servirà il meglio. Se tante persone in gamba si mettessero a disposizione, io riterrei saggio coinvolgerle».