Salernitana, Fabiani: «Siamo pronti a tornare a giocare. B a 40 squadre? Ecco cosa penso»

Intervenuto ai microfoni di “Gianlucadimarzio.com”, Angelo Fabiani, direttore sportivo della Salernitana, ha fatto il punto sulla ripresa del campionato: «Tornare a giocare? Credo non si possa fare altrimenti, noi dobbiamo attenerci alle indicazioni di Lega e Figc. Il presidente Gravina ha un’esperienza straordinaria quindi sicuramente potrà indicarci la giusta via. Sarà importante ricominciare e portare a termine il campionato, con il buon senso da parte di tutti per superare criticità che eventualmente potranno emergere. Ma non dimentichiamoci che il mondo del calcio costituisce un apparato importante soprattutto da un punto di vista economico. Il calendario? Bisogna fare di necessità virtù e adattarci questa situazione, il mio auspicio, a prescindere, è che venga dato a tutti il tempo per poter approntare una giusta preparazione in maniera tale da poter salvaguardare l’integrità fisica dei calciatori”. Se siamo pronti a ripartire? “Noi già da domani procederemo ad effettuare i primi test sierologici, che a tutela di tutti, abbiamo predisposto non soltanto per calciatori e staff, ma anche per inservienti, personale di sede e in generale tutti coloro i quali lavorano nell’orbita della nostra società. Per quel che riguarda gli allenamenti, da lunedì Ventura predisporrà gruppi limitati di calciatori che nel rispetto del distanziamento e di tutte le altre misure precauzionali, torneranno a lavorare. In attesa, ovviamente, di ulteriori direttive. Serie B a 40 squadre? Sinceramente non credo sia questo l’orientamento di Gravina e di Balata. Entrambi i presidenti sanno benissimo che cosa significa conquistare una promozione sul campo, dalla B alla A o dalla C alla B. Verrebbe meno l’aspetto meritocratico. Senza contare che così facendo il patrimonio delle attuali società di Serie B verrebbe fortemente sminuito. Posso capire che siamo in presenza di una situazione di carattere straordinario, ma pensare a due gironi di B è come pensare a due gironi di A. E poi le risorse economiche dove le troveremmo?».