Ripartire da Bologna, Ilicic vuole Sinisa

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul futuro di Josip Ilicic.

La missione-Ilicic è soprattutto del calcio: ritrovarlo, riabbracciare il vero Josip, sarebbe un vanto e una medaglia per lui innanzitutto e poi per tutto il sistema Serie A. I fari, nel frattempo, si sono abbassati. Inevitabile: per delicatezza, attesa e anche per quel che potrebbe essere un colpo dell’ultima ora del Bologna da non strombazzare troppo nei giorni che precedono l’eventuale aggancio. Il possibile aggancio. I fanali su Josip Ilicic hanno attenuato la propria luce ma nella mente di Giovanni Sartori, direttore dell’area tecnica del Bologna e per 8 anni dell’Atalanta, l’idea di poterlo rilanciare vale più di una scommessa. Vale un’intuizione vincente avuta a fine giugno e portata avanti sottotraccia e – finora – rimasta in subordine con altre priorità di cui il Bologna ha bisogno, ovvero i due difensori (e potrebbero essere tre), una punta (Shomurodov sempre in pole, poi Strand-Larsen, l’idea-Borini) e un interno.

Volontà e contratto Sinisa Mihajlovic ama giocatori come Josip Ilicic, e chi non li amerebbe tipi che si accendono e infiammano le gare in un secondo. Ma Josip si allena (anche ieri) perché fuori forma, magari un po’ sovrappeso, alla vigilia della prima di campionato non è stato nemmeno convocato e insomma se non si era capito è fuori dall’Atalanta che però lo ha ancora in… pugno grazie a un contratto fino al 2023 a 2.2 milioni di euro. Ecco gli ostacoli forti: anche economici. E il fatto che Josip voglia riprovarci con chi lo portò all’Atalanta e che sa di poterlo trattare come un fratello minore – Sartori – non va sottovalutato: perché lo sloveno ripartirebbe volentieri da Bologna, accetterebbe una piazza che per lui impazzirebbe di gioia e affetto. Ma i conti vanno fatti. Perché l’affetto è un conto ma i contratti seguono una strada tutta propria che spesso diventa dirimente.

Risoluzione e clausola «Ilicic all’Atalanta ha dato e ricevuto moltissimo, a volte le storie possono finire, forse si è capito che era arrivato il momento di intraprendere strade diverse» ha detto recentemente l’ad dell’Atalanta Percassi. Un addio che era stato già annunciato il 14 luglio da Gasperini dopo la prima amichevole della Dea, quando il tecnico dei bergamaschi disse «potrebbe essere sul mercato». E’ sul mercato, a tal punto che ci hanno pensato in diversi – ultima la Salernitana – ben sapendo, però, che va ritrovato l’Ilicic che fa sognare, che ha fatto incendiare Bergamo, che pochi giorni fa ha postato una foto della notte di Valencia e che non ha alcuna intenzione di allontanarsi troppo da Milano, città di residenza e che da Bergamo raggiungeva in un attimo. Tutti concetti da considerare come anche quel “botta e risposta” fra Percassi stesso («A Sartori piace e magari Giovanni ci stupirà») e Sartori («Conoscendo bene Luca mi aspetto che lui stupisca me») dal quale sostanzialmente tutto ha ripreso piede dopo l’uscita dell’indiscrezione legata al Bologna. Ma qual è la formula con la quale Sartori vorrebbe essere… stupito? Prendere a zero il giocatore che dovrebbe risolvere il contratto con la Dea per poi andare a firmare un accordo capace di prevedere una parte fissa e bonus economici in base al rendimento. Nel contratto potrebbe esserci una clausola che tuteli le due parti in causa.

Il patto Ah, e poi c’è il fattore-Mihajlovic: la vicinanza mostrata vicendevolmente in periodi difficili di entrambi ha cementato una stima di fondo attiva da sempre. Quando nel dicembre 2020 Sinisa tornò progressivamente in panchina, Josip postò una foto di un loro abbraccio prima di un Atalanta-Bologna. Abbraccio non di tutti ma sentito, reiterato, durato secondi. Sia chiaro: Ilicic, qualora dovesse arrivare a Bologna come colpo dell’ultimo minuto, non sarebbe pronto subito ma stringerebbe ovviamente un patto con Sinisa e Sartori per avviare la rinascita in una città che ha visto riaprirsi giocatori come Baggio, Signori, Di Vaio, Gilardino e non solo. I silenzi covati fino ad ora sono legittimi da parte di un giocatore che, poco alla volta, ha voglia di ritrovare se stesso. Anche con calma, certo, ma serve che qualcuno quel tempo glielo offra. Ma proprio perché, comunque, il Bologna ha bisogno di un attaccante subito, resta viva soprattutto la pista-Shomurodov, quella legata a Strand Larsen o Gomez e nella tarda serata di ieri è apparsa la pista che porta a Fabio Borini, bolognese, oggi trentunenne, titolare fisso nel Karagumruk allenato da Pirlo. Fra i centrocampisti, monitorati Zurkowski, Viera, Agoumé e Vranckx, mentre Mbaye ha un’offerta dalla Turchia (Hatayspor) e per questo potrebbe arrivare uno fra Daniliuc e Nikolau. Queste sono mosse di adesso mentre sullo sfondo Ilicic c’è: a lui piacerebbe ripartire da Bologna e il Bologna valuta, riflette e aspetta. Tutto in progress perché se poi Ilicic torna Ilicic il primo ad essere contento è il calcio.