Resto del Carlino: “Alta tensione Ascoli, contestazione tifosi al Del Duca: lanciata bomba carta verso Nestorovski”

L’edizione odierna de “Il Resto del Carlino” si sofferma sull’aria di forte tensione in casa Ascoli dopo l’ennesimo pareggio.

Come si legge sul quotidiano la tifoseria ieri a fine gara, si è ritrovata sotto la Tribuna Centrale per manifestare tutta la propria rabbia contro società e squadra. Un centinaio di ultras si è radunato proprio mentre il patron Pulcinelli entrava in sala stampa per le interviste del dopogara. Rabbia che i tifosi avevano già manifestato venerdì sera al Picchio Village al termine dell’allenamento.

Un confronto aspro, duro, fatto senza fotografie e video, faccia a faccia con ogni singolo calciatore. La contestazione contro la dirigenza era iniziata già all’inizio della gara con Pulcinelli a riprendere la Curva Nord con il cellulare e a mostrare il pollice alzato verso i tifosi che lo insultavano. Sorriso e pollice alzato anche per l’ex arbitro De Santis, anche lui invitato ad andar via da Ascoli. Al termine della gara la squadra sotto una pioggia di fischi si è presentata sotto la Curva Nord ed è stata nuovamente minacciata di ritorsioni in caso di mancata salvezza.

Poi è partito un fitto lancio di oggetti e monetine, e una bottiglia ha colpito Vasquez in testa. Lanciata anche una bomba carta caduta sotto i piedi di Nestorovski che si stava scusando per il rigore fallito. Nel boato successivo è rimasto coinvolto anche il fotografo del Carlino che stava cercando di immortalare il momento e che è rimasto stordito per qualche minuto. Alla fine tutti fuori ad aspettare la squadra all’uscita dallo stadio. Ancora cori contro il patron Pulcinelli, l’ex arbitro Massimo De Santis e il ds Giannitti. I tifosi hanno iniziato a spingere contro i cancelli e solo l’arrivo del reparto della celere e dei carabinieri, ha fatto desistere i più facinorosi. C’è stato un lancio di qualche bottiglia di birra, ma è stato poi il temporale che si è abbattuto sul piazzale dello stadio dedicato a Rozzi, a far tornare tutti a casa. Questo Ascoli non merita neanche un’influenza.