Repubblica: “Tre anni per la serie A e 15 milioni di capitale, Hera Hora si presenta. I primi nomi…”

L’edizione odierna de “La Repubblica” approfondisce il progetto Hera Hora per il nuovo Palermo. La prospettiva di Mirri che cammina sulle sue gambe solo fino alla Serie B è stata superata dall’alleanza con Di Piazza e per ammissione dello staff di commercialisti del comune di Palermo, è in grado di andare avanti almeno per i prossimi trent’anni. «Il mio primo pensiero – dice Dario Mirri – va al sindaco e alla commissione, che hanno saputo interpretare i sentimenti di un’intera città, sentire le corde della passione e cogliere al contempo l’affidabilità di un impegno reale. Sento la responsabilità di una missione, ma ancora prima la gioia del tifoso, perché ho la certezza che dopo tanta sofferenza c’è l’opportunità di scrivere pagine belle e straordinarie». La proposta di Hera Hora è stata l’unica fra quelle presentate che si è candidata dopo avere già versato quasi 3,8 milioni di euro in contanti dei 15 milioni di capitale sociale già deliberato e sottoscritto. Una somma che si avvicina a quella ritenuta congrua dagli esperti per ripartire dalla Serie D e arrivare dritti fino alla Serie A in tre anni. L’indice di forza imprenditoriale è dato dai quattro assegni da 250 mila euro intestati alla Figc per l’affiliazione. Fra le lettere di patronage, emerge quella della Banca Igea di Francesco Maiolini, in buoni rapporti con Rinaldo Sagramola, ma anche quelle di altre banche italiane e americane. A sposarsi sono due gruppi con fatturati milionari: da una quarantina di milioni all’anno della Damir, fino al doppio di Tony Di Piazza, che ha fatto fortuna negli USA con la compravendita di case fra New York e Florida. Ai capitali di partenza, potrebbero unirsi i proventi degli eventuali accordi con pay tv, come avvenuto tra il Bari e DAZN. La liquidità del club potrebbe aumentare di 500 mila euro in caso di promozione in Serie C. Il nuovo Palermo punta sulla commercializzazione internazionale del brand. Inoltre, nei primi anni potrà arrivare un contributo dall’azionariato popolare con la quota del 10%. Si punta anche alla costituzione di un settore giovanile modello Bundesliga. Per quanto riguarda l’azionariato, una rappresenta di tifosi sarà presente all’interno di una consulta “della trasparenza, i cui membri verranno nominati dal sindaco di Palermo e dalla proprietà. Uno degli assi del piano ambizioso di Mirri e Di Piazza è la vendita del pacchetto Palermo: aree di accoglienza all’interno dello stadio, la Palermo Car, il Walkobout (percorso fra spogliatoi, campo e panchine) e il museo del Palermo, ma anche a livello internazionale sfruttando i contatti del socio Di Piazza, capofila dell’associazione culturale italiana di New York. C’è una vasta platea da conquistare: i 755 mila siciliani residenti all’estero e iscritti al registro dell’Aire e i 7 milioni di siciliani, tra naturalizzati, oriundi e discendenti sparsi per il globo. Stuzzica il pacchetto digitale di app e web tv per i tifosi rosanero. Modello Bundesliga: dopo anni di campagna acquisti nei Balcani e squadre con pochi prodotti del vivaio il nuovo Palermo ripartirà dalla fabbrica dei talenti, ispirata al modello centri federali territoriali della Figc, per invertire anche una tendenza siciliana. Sono già stati stipulati accordi con le realtà calcistiche della città come Palermo calcio Popolare, Calcio Sicilia, Parmonval, Cantera Ribolla e Cus Palermo. Ma il nuovo club pensa anche a raddoppiare il suo impegno sul campo con la creazione di un comparto femminile. È stato già stipulato un accordo con la Ludos, la principale compagine femminile della città con due stagione in serie A, che permetterà alla nuova società di rilevare i tesseramenti delle calciatrici della Ludos. Prima squadra: Pronto a prendere la guida della gestione sportiva Rinaldo Sagramola che sarebbe il direttore generale, mentre per la panchina si fanno i nomi di Giovanni Bucaro o Francesco Di Gaetano. La scelta del direttore sportivo dovrebbe ricadere su uno fra Leandro Rinaudo, Renzo Castagnini, Paolo Cristallini e Antonello Laneri. «Di più, per rispetto dei tempi sanciti dalle norme federali – dice Mirri – per il momento non possiamo dire, ma dopo il 31 luglio illustreremo a tutti i tifosi i dettagli del nostro progetto tecnico».