Repubblica: “Palermo. In piazza la rabbia dei commercianti con l’acqua alla gola. Di Dio «Ceto medio in rovina, tenuta sociale a rischio»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla rabbia dei commercianti palermitani.

Oggi alle 13:30 per la prima volta gli imprenditori aderenti a Confcommercio protesteranno davanti a Palazzo dei Normanni.

Patrizia Di Dio, numero due di Confcommercio nazionale e presidente provinciale di Palermo, spiega: «Se la politica non pensa ad aiutare il ceto produttivo, l’anno prossimo la Finanziaria non si farà, perché non c’è bilancio senza il gettito delle imprese. Succede che eravamo abituati all’enorme problema dei venti-trentenni che non trovano lavoro e che vivono ancora a casa con i genitori, il ceto medio che a Palermo, dove il 70 per cento del Pil è legato alle piccole e medie imprese, o è dipendente pubblico o ha investito in attività commerciali. Succede che adesso i padri di famiglia che hanno figli adulti a carico, per sopravvivere devono attingere dalle pensioni dei loro genitori, i nonni, perché dopo un anno di Covid hanno esaurito tutto quello che avevano da parte. E, se non ce l’avevano, si sono indebitati. Succede che adesso la tenuta sociale è a rischio».