Repubblica: “Palermo, in mille a Bolzano. La trasferta più lunga non spaventa i tifosi”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla trasferta del Palermo a Bolzano.

Seicento biglietti del settore ospiti sono stati polverizzati in un giorno di vendite online. E un altro grosso spicchio della tribuna “Canazza” da 330 posti aperto dal Südtirol per accogliere i palermitani, già ieri pomeriggio era quasi tutto esaurito. I tifosi del Palermo, dalla Sicilia, dal Nord-Est e da ogni dove, si organizzano per un altro esodo rosanero che trasformerà lo stadio “Druso” di Bolzano, forte di soli 5.500 posti, in un impianto dove la squadra di Corini giocherà di fatto in casa. Erano più di mille, ieri sera, i tifosi palermitani che hanno acquistato un biglietto per la partita di sabato alle 14 contro la quarta in classifica e rivelazione del campionato. La trasferta più lunga del campionato è un’altra testimonianza della ritrovata affezione ai colori rosanero dopo le 28 mila presenze alla partita contro il Frosinone.

«Saremo in 6, io partirò con un amico da Palermo in aereo e altri 4 si sposteranno in auto o in treno da Milano — dice Salvo Catalano, 30 anni — Ne approfitteremo per un weekend nella zona sciistica di Madonna di Campiglio. Ma questa è una trasferta simbolica, con 1.500 chilometri di distanza è la più lontana, e arriva in momento in cui il Palermo va alla grande e c’è molto entusiasmo, tanto che ci siamo già organizzati per la partita contro il Parma al ‘Tardini’ dei primi di aprile». Ma saranno tantissimi anche i tifosi rosanero che risiedono nelle regioni del Nord, come quelli iscritti ai forum di Facebook come “Palermo & Hinterland Rosanero”.  «Molti di noi andranno a Bolzano, una meta non semplice da raggiungere — dice Marco Placente, residente da anni a Cologno Monzese — siamo una specie di BlaBlaCar del tifo organizzato, ci scambiamo informazioni e ci aiutiamo a vicenda per organizzare le trasferte in auto in piccole comitive. In questi gruppi spontanei c’è di tutto, dagli ultras agli studenti e alle famiglie di siciliani emigrati da anni al Centro-Nord».