Repubblica: “Palermo, conti in profondo rosso. Soldi a Gennaio o si rischia il baratro. I numeri”

L’edizione odierna de “La Repubblica” lancia un allarme pericoloso analizzando la situazione finanziaria del Palermo. Ecco un estratto dell’articolo:

“Una somma fra 40 e 60 milioni di euro. Ecco quanto il Palermo valuta il danno finanziario per la mancata promozione in serie A dopo il caso Frosinone. A sostenerlo è la relazione del consiglio di amministrazione della società rosanero presentata insieme al bilancio approvato il 10 novembre e depositato il 10 dicembre alla Camera di commercio. «È intuibile — si legge sul documento dell’organo presieduto tutt’ora da Daniela De Angeli — che, accertata la responsabilità del Frosinone per i fatti sanzionati dal Coni, la nostra società dovrà ricevere un indennizzo per tutti i relativi mancati introiti che possono quantificarsi in una somma fra 40 e 60 milioni di euro». La mancata promozione in A ha dato un colpo durissimo alle casse del Palermo che erano già messe a dura prova dalla retrocessione. Il rischio che corre il club è messo nero su bianco da un’altra relazione, quella dei revisori dei conti, che sottolinea una situazione finanziaria pesante con «evidenti difficoltà per far fronte alle obbligazioni in essere a partire dal mese di gennaio 2019». Prima che venisse messo in moto l’iter per la cessione del club, tuttora però sospeso secondo gli atti ufficiali del registro imprese, la società di revisione Baker Tilly Revisa sottolineava quanto fossero indispensabili «nuovi interventi di sostegno da parte dell’attuale proprietà o di eventuali nuovi soci». Servono soldi, quindi, ma non tanto per il rosso di bilancio di circa 5,1 milioni di euro, ma per il volume di affari che ha subito un crollo e non permette più al Palermo di farcela da solo. […] La spesa più alta è quella degli stipendi che è stata di 19,55 milioni di euro, più bassa del 33 per cento rispetto a quella della stagione della retrocessione, quando era di 29,34 milioni di euro, ma ancora troppo alta per una squadra di B. Il paradosso, a giudicare dai conti, si sfiora quando si legge il costo per affrontare trasferte, pernottamenti in albergo e ritiri. Costa meno la A che la B: l’anno scorso questo tipo di spesa ha influito per 1,16 milioni di euro, nell’anno della retrocessione per 1,45 milioni. Fra i numeri spiccano quelli di crediti e debiti: il club è riuscito ad abbassare i debiti complessivi da 96,45 milioni di euro a 61,34 milioni, con le esposizioni più alte verso fornitori per 21,6 milioni e banche per 5 milioni di euro”.